Autore: Oggimusica

Britten Reloaded

É a Benjamin Britten, con il suo Nocturnal After John Dowland che i chitarristi devono uno dei maggiori capolavori per il loro strumento del XX secolo. Il programma di questo notturno prevede, oltre a brani con la chitarra acustica, anche brani con la chitarra elettrica e una prima assoluta commissionata da Oggimusica a Mathias Steinauer. Chitarrista: il vulcanico Mats Scheidegger.

 

John Dowland – Mr. Dowlands Midnight

Benjamin Britten – Nocturnal op. 70 I. musingly (meditativo) (1963)

György Kurtag – Calmo, dolcissimo, lontano (2007)

John Dowland – Complaint (1595), Versionen für Gitarre

Mathias Steinauer – Bells (2017)9’UA für Elektrische Gitarre und Video

John Zorn – The book of heads (daraus 4 Etüden) (1978) 8′ für Gitarre

John Dowland – Semper Dowland Semper Dolens (1605)6′, Version für Gitarre

Marco Momi – Quattro nudi (2014)10′ für Elektrische Gitarre und Tonband

Ravel Reloaded

nsolita figura centrale di questo concerto è un disklavier, pianoforte meccanico, “umanizzato” e in grado di rispondere al gesto del direttore dell’Ensemble Impronta. Ravel che ha tanto scritto per pianoforte, a quattro mani, a due mani, addirittura per una mano sola, sarà qui interpretato senza mani.

Bach Reloaded

Perché si effettua una trascrizione? La musica di Johan Sebastian Bach non ha mai finito di essere trascritta e arrangiata per un’infinità di strumenti. Lo stesso Bach, durante la sua vita, trascrisse la musica di altri. Alla fisarmonica di Teodoro Anzellotti il compito di guidarci tra Bach e Kurtág, Rameau e Bartók.

Debussy Reloaded

Debussy avrebbe dovuto fare il marinaio, invece è diventato uno dei più significativi compositori di tuti i tempi. Condivide il suo amore per il mare con altri compositori come ascolteremo e vedremo in questo recital per flauto, proiezioni ed elettronica.

Puccini reloaded

Al trio italo-svizzero Niton è affidata una produzione esclusiva di Oggimusica attorno alla Bohème di Puccini. Zeno Gabaglio, El Toxyque, Luca Xelius Martegani accompagnati dalle parole di Igor Horvat proveranno a farci ascoltare come avrebbero suonato le melodie di Mimì cent’anni più tardi.

Šostakovič Reloaded

Nel luglio 1960, il governo sovietico chiese a Dmitrij Šostakovič di recarsi nella Germania dell‘Est per seguire un gruppo di cineasti impegnati nella realizzazione del film Cinque giorni – cinque notti, per il quale il compositore avrebbe scritto le musiche. Le riprese si svolsero a Dresda, dove Šostakovič ebbe modo di constatare con i propri occhi le conseguenze del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale. L‘esperienza lo turbò profondamente, e spontaneo fu per lui tentare di esprimere il proprio stato emotivo tramite una composizione musicale. Il Quartetto op. 110 venne scritto in tre giorni durante il suo viaggio di ritorno in treno, suggellato da una significativa dedica: «alle vittime del fascismo e della guerra».

Steve Reich, quando era bambino, e mentre in Europa divampavano guerre e Olocausto, fu sballottato per diverso tempo tra New York e la California a causa del divorzio dei suoi genitori. Molti anni dopo, quando già era acclamato come uno dei padri del minimalismo, gli capitò di riflettere sul fatto che i viaggi in treno coast to coast che gli erano toccati nell’infanzia – per quanto frequenti e faticosi: un vero incubo nella sua memoria – erano nulla al confronto delle tradotte verso i campi di concentramento e sterminio su cui furono stipati tanti bambini come lui, durante la seconda guerra mondiale: Different Trains.

In questo concerto nel quartetto d’archi op. 110 di Šostakovič si apre uno squarcio da cui emerge il quartetto Different Trains di Steve Reich. Il risultato è un’unica opera che attraverso la musica ci fa rivivere la dolorosa e assurda esperienza della guerra e della deportazione.

 

Programma

Dimitrij Šostakovič: Quartetto d’archi No. 8 in do minore Op. 110

1. Largo

2. Allegro molto

Steve Reich: Different Trains per quartetto d’archi e nastro

1. America-Before the War

2. Europe-During the War

3. After the War

Dimitrij Šostakovič: Quartetto d’archi No. 8 in do minore Op. 110

5. Largo

 

Kotkova Ensemble

Hana Kotkova, violino

Alessia Pallaoro, violino

Yoko Miyagawa Paetsch, viola

Barbara Misiewicz, violoncello

Il Kotková Ensemble è nato nel 2012 in occasione di due concerti a Milano e Torino, nell’ambito del Festival MITO, i cui programmi richiedevano piccoli ensemble diversi nell’organico. Da qui l’idea di dare continuità a questo progetto formando di volta in volta piccoli gruppi modulabili secondo necessità – a geometria variabile, come si usa dire – collaborando prioritariamente con musicisti scelti sul luogo dei concerti (recentemente a Praga, Opava e Ostrava) per realizzare programmi inconsueti, con un occhio di riguardo alla musica del XX. e del XXI. secolo.

 

MozartReloaded

«Adesso scrivile una buona volta una lettera assennata, dentro ci puoi mettere anche degli scherzi, ma in modo da farle capire che tutte le lettere ti sono arrivate; così non dovrà più preoccuparsi e stare in pensiero.»

Nelle lettere alla cugina Mozart tratta le parole come fossero suoni in musica. Le sue capacità combinatorie danno luogo a scritti in cui si intravvede qualcosa dei giochi di parole letterari di Raymond Queneau o di Umberto Eco. Bisogna sottolineare che si tratta di scritti indirizzati a una persona con cui era in intima confidenza. Non è diverso dal leggere i testi di certe intercettazioni telefoniche: si resta spesso molto stupiti o contrariati da certe espressioni e dalla pesantezza delle allusioni.

Quella che vi proponiamo è una serata in compagnia di un Mozart che contraddice tutto ciò che normalmente si pensa di un genio. Il gioco si estende ovviamente anche alla musica: ci sarà l’esecuzione, la scomposizione e la ricomposizione, l’improvvisazione e la lettura delle lettere alla cugina, il tutto seguendo lo stesso scopo ludico e provocatorio con cui sono state scritte: »Pure spero, con l’aiuto del divino dileggio, che non ci siano conseguenze maialesche o peggio.

Francesco Facchini/violino

Fumiyo Sato/pianoforte

Luca Xelius Martegani/live remix

Simon Waldvogel/voce recitante

 

Programma:

Valentin Silverstrov (*1937), Der Bote – 1996,

per pianoforte con coperchio completamente chiuso

Roland Moser (*1943), Adagio…von einem ganz sonderbaren goût: parafrasi dal secondo movimento della Sonata KV7 di Mozart (1764)

Diversi frammenti mozartiani e rielaborazioni elettroacustiche

Creo dunque suono – Atelier di creazione musicale per bambini

Il progetto si indirizza a ragazze e ragazzi tra i 10 e i 12 anni.

Obiettivo dell’atelier è suscitare interesse per la composizione, partendo dalla scoperta e dall’analisi di brani “classici” del Novecento.

I partecipanti creano, registrano e compongono i propri suoni e svariate situazioni sonore attraverso l’uso di specifici software istallati sugli iPad messi a di disposizione.

L’atelier si articola in 4 incontri della durata di 2 ore che si svolgeranno a Lugano al Conservatorio della Svizzera italiana. A conclusione del workshop i lavori saranno presentati al Teatrostudio del LAC in uno speciale evento notturno.

Non sono richieste conoscenze musicali specifiche.

Occorre portare un paio di cuffie audio personali (entrata mini-jack).

Gaja Maffezzoli è ideatrice, coordinatrice e docente dell’atelier.

 

Atelier:

Conservatorio della Svizzera italiana, Palazzina DR, Via Canevascini 5, Lugano, (accanto agli studi radio della RSI) Mappa

Iscrizione obbligatoria: info@oggimusica.ch, partecipazione all’atelier gratuita.

Tassa d’iscrizione: CHF 20. Posti limitati. Gruppi attribuiti in base al numero dei partecipanti e all’ordine di iscrizione.

Una coproduzione di Oggimusica con Spazio21 del Conservatorio della Svizzera italiana

 

Dati:

05.03.16

10:30-12:30     gruppo 1

14:00-16:00     gruppo 2

 

06.03.16

10:30-12:30     gruppo 1

14:00-16:00     gruppo 2

 

19.03.16

10:30-12:30     gruppo 1

14:00-16:00     gruppo 2

 

20.03.16

10:30-12:30     gruppo 1

14:00-16:00     gruppo 2

 

31.03.16          presentazione dei progetti al Teatrostudio LAC