Autore: Oggimusica

ROSA, il caso Vercesi

Liberamente ispirato a »La vera storia di Rosa Vercesi e della sua amica Vittoria« di Guido Ceronetti

con anahì traversi nel ruolo di Rosa

In una rovente notte d’estate, due donne percorrono a piedi un elegante viale alberato di Torino, ignare di ciò che sta per accadere. È il 18 agosto del 1930 e le due donne sono Rosa Vercesi e Vittoria Nicolotti. A notte fonda qualcuno sente delle urla provenire dall’appartamento all’ultimo piano del n.51, poi il silenzio…

costumi e scenografia > marianna peruzzo
assistenza tecnica > alberto barberis
consulenza scientifica > lorenzo pezzoli
voci > lorenzo pezzoli e luisa jane rusconi
musica > nadir vassena
adattamento scenico e regia > fabrizio rosso

OverLap, a quartet for space travelers

OverLap, a quartet for space travelers

Domenica 12 gennaio 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Durante il concerto verrà anche eseguito uno schema per l’improvviszione composto da Dragos Tara (prima assoluta).

OverLap (Marina Notaro -sassofoni, Matteo Castiglioni -tastiere, Giovanni Ferrazzi -elettronica, Maurizio Gazzola -basso elettrico) consiste in una performance audio-visiva installativa per sassofoni ed elettronica, incentrata sull’idea di ciclicità e ritmo, nel gioco interattivo tra i quattro esecutori e le proiezioni video. L’essenza del progetto consiste nello sperimentare diverse vie di dialogo tra strumentisti d’area differente in una performance che faccia convergere i linguaggi strumentali (classici, ambient, sperimentali, minimalisti e jazz) con l’elettronica nella sintesi del ‘concerto installativo’. Un processo che induce ogni strumentista a sorpassare i propri confini sonori, ascoltare e confrontarsi con gli altri, con il qui e ora del flusso sonoro.

La performance live viene proposta in forma ibrida di installazione multimediale, coadiuvata da una struttura costruita appositamente per lo spazio e su cui verranno proiettati video che interagiscono con la musica creando un dialogo narrativo, svincolato da puri collegamenti sinestetici, per arrivare a un livello di narrazione liberato da accademismi e aperto costantemente a nuovi dialoghi. La diffusione sonora avviene tramite un sistema di spazializzazione del segnale su quattro diffusori. Partendo dal concetto di micro, come la più piccola parte costituente di un tutto, e da quello di macro, come struttura complessa del tutto, l’intenzione dei performer è quella di costruire una narrazione sonora e visiva in tensione tra queste due visioni.

Marina Notaro inizia lo studio del Saxofono presso la banda musicale G. Verdi di S.Agata Militello (ME), prosegue poi gli studi presso i Conservatori V. Bellini di Palermo con il M° Gaetano Costa e G. Verdi di Milano dove si diploma a pieni voti sotto la guida del M° Daniele Comoglio e consegue la laurea specialistica di II livello con 110 e lode presentando il progetto sperimentale In_Search per saxofoni ed elettronica. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con Maestri di fama internazionale quali Jean-Marie Londeix, Vincent David, Mario Marzi, Claude Delangle, Pascal Bonnet, Fabrizio Mancuso, e altri. Svolge un’intensa attività concertistica da solista e con diverse formazioni esibendosi con importanti orchestre quali Orchestra Filarmonica della Scala, Orchestra I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, in prestigiosi teatri quali Teatro alla Scala di Milano, Teatro degli Arcimboldi, Teatro dal Verme, Teatro di Verdura, Teatro Litta, M.U.D.E.C., LAC di Lugano, Teatro di Bastia (Corsica), ecc.. Il suo progetto di musica elettronica In_Search risulta vincitore di una borsa di studio europea e viene inoltre selezionato per una performance all’interno della stagione di Spazju Kreattiv (Valletta-Malta). Dal 2017 collabora stabilmente con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Nell’Agosto 2017 viene invitata per una tournée in Cina dove si esibisce da solista in prestigiosi Teatri come Harbin Grand Theatre, Tianjin Grand Theatre e Yangzhou Concert Hall. Affianca l’attività concertistica con quella didattico-pedagogica, e a Giugno 2017 consegue con il massimo dei voti il Master of Arts Music Pedagogy del prestigioso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Dal 2014 è docente di saxofono presso le scuole medie a indirizzo musicale e presso varie Masterclass di Perfezionamento musicali.

Matteo Castiglioni consegue la laurea biennale e triennale in musica elettronica e sound design presso il Conservatorio di Milano con 110 e lode. Con il duo t.e.s.o., il trio ‘Studio Murena’ e la laptop orchestra ‘1h20nein’ pubblica, tra il 2014 e oggi, sei album in studio, in parallelo all’attività discografica produce numerosi concerti audiovisivi tra cui un progetto per il conservatorio di Birmingham, il museo del ‘900, la Triennale, l’Auditorium San Fedele e la Fabbrica del Vapore di Milano. In parallelo alla produzione musicale, progetta installazioni audiovisive e opere site specific per il palazzo Litta e lo spazio Cobianchi di Milano, la Michigan Technological University e il Palazzo Ducale di Genova. In parallelo a queste attività produce le video-scenografie per le opere liriche ‘Elisir D’amore’ (2017), ‘Alfred Alfred’ (in collaborazione con l’accademia di Brera) (2016), ‘Amor y odio’ (2016), ‘Cantor Caffè’ (2016), e altre.

Giovanni Ferrazzi alias Nowhen è un musicista elettronico di Brescia (IT). Con studi di musica classica e jazz pregressi, si laurea nel 2017 in musica elettronica al Conservatorio di Milano. A gennaio 2016 ha pubblicato il suo primo LP ‘Wohnen’ su Marjucha Sound.

Maurizio Gazzola nasce nel 1995 in provincia di Cuneo, musicista, compositore ed esecutore. Diplomato al Liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo in pianoforte (’14), studia tutt’ora al Conservatorio G. Verdi di Milano Composizione Elettronica, indirizzo Audio e Multimedia. Produce per il collettivo ‘Studio Murena’, con il quale sta lavorando al secondo disco in studio.

Dragos Tara divide la sua attività artistica tra la composizione e l’improvvisazione, come contrabbassista e musicista elettronico. Le sue collaborazioni musicali ed extra-musicali sono motivate da un interesse nei confronti della teoria del gioco, dai riti sociali, e dall’interesse all’estensione dei tradizionali strumenti acustici per mezzo dell’elettronica. E’ co-fondatore e membro dell’Association Rue du Nord e della Compagnie du Phonoscope, ed è membro della Compagnie CH.AU. Vive a Losanna.

La forme de l’âme

venerdì 13 dicembre 2019
sabato 14 dicembre 2019

20:30

TEATRO FOCE
VIA FOCE 1
LUGANO

Performance e coreografia: Elena Boillat
Musica e suono: Nadir Vassena
Voci e testi: Jean-Luc Nancy
Regia e proiezioni: Fabrizio Rosso

PREZZO: CHF 20.- (15.-, Prevendita: Sportello Foce

Una coproduzione OGGIMUSICA e UTOPIANBODY.ORG
In collaborazione con: Conservatorio della Svizzera italiana

Neuma ensemble

Neuma ensemble

Domenica 10 novembre 2019
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Dominique Vellard – tenore
Giacomo Schiavo – tenore
Marcus Weiss – sassofono
Pierre-Stéphane Meugé – sassofono
Ecole de Notre-Dame de Paris: Mundus Vergens in Defectum
Igor’ Stravinskij: Lied Ohne Name
Codex Las Huelgas: Benedicamus cum cantico
John Cage: Sonata for 2 voices, secondo movimento
Ècole de Notre-Dame de Paris: Benedicamus, per due voci
Johann Sebastian Bach: Canon a la duodecima in contrapunto alla quinta, e Canon alla octava dall’Arte della Fuga
Dominique Vellard: Malagueña
Béla Bartók: Duos pout violons n°19 e n°6, n°11 e n°33
Anonimo: Quan la Pastora, canzone occitana
Alexander Agricolas: Da Pacem Domine
Laude italiana: Ognon m’entenda
Roland de Lassus: Fantaisie
Josquin des Prés: Belle, pour l’amour de vous
Guillaume de Machaut: Quant ma Dame, Ma fin est mon commencement et mon commencement ma fin
Nadir Vassena: Duetti

RAVEL Reloaded

Per l’ultimo Reloaded della stagione Early Night Modern ospita un altro strumento che viene da lontano nei tempi – uno strumento oggi forse un po’ snobbato, relegato e a volte bistrattato nell’ambito didattico – ma che sa trasformarsi e trasfigurarsi. I flauti dolci di Antonio Politano – e soprattutto i modelli Paetzold – possono raggiungere sonorità gravi e conturbanti, far dimenticare lo stereotipo sonoro dello strumento e, come gli antichi strumenti aerofoni, sorprendere con inattese emozioni percettive.

SCHUBERT Reloaded

TwoNewDuo: un violoncello e un trombone, inusuale duo dedito alla musica contemporanea a cui occasionalmente si aggiungono altri musicisti. Protagonisti sono due strumenti storici, rimasti praticamente inalterati con il passare dei secoli, ma che sanno offrire ancora soprese e raggiungere l’ascoltatore grazie alla vicinanza con uno strumento ancora più antico anzi, il più antico di tutti: la voce umana.

 

BACH Reloaded

Invisible Bach Through: uno spazio di risonatori metallici insieme a un violoncello preparato e trattato elettronicamente in real-time danno vita ad un omaggio a Bach: elettroacustico, spazializzato e site-specific. La musica di Bach viene trasfigurata dai risonatori metallici, posti sopra le teste degli ascoltatori come a costruire il profilo di un’architettura insieme antica e moderna, il tutto in una metamorfosi rivelatrice di quella distanza – temporale e culturale – che ci separa dalla sua epoca.

MOZART Reloaded

Abbiamo diverse testimonianze d’epoca sulle strabilianti capacità di Mozart nell’improvvisare. I musicisti del Trio Kimmig-Studer-Zimmerlin – un po’ come Mozart – sono attivi e riconosciuti sia come compositori sia come improvvisatori: da diversi anni lavorano insieme e hanno saputo integrare nel suono tradizionale dei loro strumenti (violino, violoncello e contrabbasso) molte delle innovazioni sonore degli ultimi decenni, pur mantenendo la freschezza e l’immediatezza tipica dei processi improvvisativi. A loro gli EarlyNight affidano una riflessione sull’opera mozartiana.

 

GERSHWIN Reloaded

Per secoli è stato lo strumento a cui grandi compositori come – Frescobaldi, Couperin, Bach, Händel, Scarlatti – hanno dedicato pagine solistiche decisive per la storia della musica occidentale, ma anche rilevanti parti di accompagnamento. Poi il clavicembalo è stato quasi del tutto accantonato, sostituito dalla maggiore versatilità e potenza del pianoforte. Il fascino dello strumento antico – ma dal potenziale decisamente moderno – sarà presentato da Stefano Molardi, con un percorso nel passato e nel presente di questo pezzo di storia della cultura.

BEAThoven Reloaded

Beethoven è il primo compositore che pensa al timpano come uno strumento realmente solista, che manipola il ritmo in modo ossessivo e lo rende tematico. Le cellule ritmiche contenute nel Concerto per violino in D verranno sviscerate, alterate, smontate e poi ricomposte in un gioco timbrico che si affiderà ad un solo esecutore munito di piatti e tamburi. Verrà rispettata la stesura tripartita del Concerto e nella parte centrale prenderà luce una composizione di Alessio Sabella, in un gioco di contrapposizione tra composizione estemporanea e composizione millimetrica e capillare.

DAVIDE MERLINO

Dopo la Laurea in Percussioni classiche con specializzazione in Didattica dello strumento, segue il Corso di alto perfezionamento in jazz. Collabora con ensemble e artisti internazionali, tra i quali: Cameristi della Scala, Virtuosi Italiani, Ensemble dei Percussionisti della Scala, Sabir Mateen, Patrizio Fariselli, David Friedman, Achille Succi, Tony Arco, Gino Robair, Tino Tracanna, Michael Rosen, Pasquale Mirra, Bienoise e molti altri. Partecipa alla realizzazione di numerosi dischi come sideman e a proprio nome. Le sue composizioni sono trasmesse dalle reti RAI ove suona più volte dal vivo. Fondatore dell’etichetta musicale Floating Forest Rec, dirige e coordina l’Orchestra di percussioni Waikiki. Insegna percussioni nelle scuole secondarie e collabora con il Dipartimento di Didattica del Conservatorio di Brescia.