Anno: 2020

Simon Grab / Timo Hoogland

Simon Grab, live electronics
Pulse (world première)

»Pulse« è un progetto musicale che si concentra sul feedback audio e sui sistemi auto oscillanti dell’artista del suono svizzero Simon Grab. In questo progetto Simon Grab crea paesaggi sonori e rumori di un immaginario ambiente postumo. Le sue creature sonore organiche e scure si costruiscono su un fitto conglomerato di frequenze pulsanti, prodotte utilizzando la tecnica del “no-input-mixing”, che sfrutta un mixer come strumento musicale. Il sistema rivela una grande ricchezza timbrica, data da suoni di feedback, esplosioni di rumori e toni teneri. Simon Grab cattura il suono dei suoi circuiti in sessioni improvvisative. Le sue performance dal vivo sono crude, anarchiche e altamente imprevedibili. Nella première commissionata da Oggimusica, Simon Grab espande la sua pratica in un ambiente immersivo multicanale, collocando diverse qualità di altoparlanti intorno, dentro e sopra il pubblico, creando uno spazio acustico dinamico – un’esperienza sonora coinvolgente e unica.

Timo Hoogland, live coding
Liber Abaci

L’olandese Timo Hoogland presenta per OGGIMUSICA un’innovativa performance audiovisiva di live-coding per suoni spazializzati, che esplora l’uso di concetti matematici per la creazione di texture sonore, pattern e strutture musicali. Ad attirare l’autore è infatti la capacità dei numeri e delle formule matematiche di catturare la bellezza della natura, con i suoi pattern modulari (come i frattali), le sue sequenze (come la serie di Fibonacci), le sue funzioni periodiche (come quelle del suono delle vocali). Nella performance, per mezzo di tecniche di composizione seriali applicate al live-coding, vengono esplorate e sviluppate musicalmente alcune delle sequenze catalogate nell’OEIS (Enciclopedia On-line delle Sequenze di numeri Interi). Ne scaturisce una composizione algoritmica semi-improvvisata, una ode a Leonardo di Pisa e al suo Liber Abaci del 1202.

 

Bio:

Il sound artist e musicista svizzero Simon Grab (classe 1971) esplora costantemente nuovi terreni. Nei suoi più recenti lavori, si concentra sulla riduzione e sulla peculiarità di sistemi sonori autoreferenziali. L’album “Posthuman Species” segue il suo recente EP “Extinction” per -OUS records. Il suo “Diamonds EP” in collaborazione con il rapper togolese Yao Bobby e la Asian Dub Foundation di Dhangsha esce su LavaLava Records di Bristol, ed è stato scelto come uno degli Album dell’anno 2019 dalla rivista The Quietus. Tra i lavori recenti di Simon Grab c’è “Hirnmusik 1 & 2”. Come compositore e artista del suono produce musica e sound design per lungometraggi, documentari, teatro e radio. Nelle performance dal vivo e nelle installazioni Simon Grab utilizza i luoghi come dei “parchi giochi acustici”. Oltre alla sua attività come musicista, fa parte del team NORIENT (Advisory Board), un network per la promozione, lo scambio e l’intermediazione musicale e culturale, che tratta temi di globalizzazione e digitalizzazione per un vasto pubblico internazionale. Grab è anche co-fondatore del collettivo MOTHERLAND di Zurigo e parte del Motherland Sound System, che dal 2007 presenta suoni urbani provenienti dalle scene musicali transnazionali e globalizzate in tutto il mondo. Simon Grab è docente presso l’Università delle Arti ZHDK di Zurigo, insegnante e project manager presso la radioschool klipp e klang Radioschule, e insegna presso la School for Audio Engineering SAE di Zurigo. Ha lavorato anche presso l’Istituto di Studi Culturali ICS come collaboratore di ricerca.

Timo Hoogland è un creativo (live)coder con sede a Utrecht, Paesi Bassi. Si è laureato nel settembre 2017 al Bachelor of Audio Design in Creative Media and Game Technologies con doppia lode alla HKU University of Arts Utrecht. Nel 2015 ha esposto Soularis, un sequencer virtuale dove l’utente può posizionare pianeti di diverse dimensioni e colori in un ambiente 3D. Da ottobre 2016 a gennaio 2019 ha lavorato per la fondazione Bartimeus su installazioni interattive per bambini non vedenti e ipovedenti. Nel giugno 2017 ha pubblicato il suo lavoro audiovisivo Avatoms. Un ambiente che traduce in suono gli spettri di assorbimento e di emissione degli atomi. I diversi atomi sono usati come mattoni per la composizione di un paesaggio sonoro. Ha iniziato a insegnare Practical Creative System Design con Max/MSP presso l’Università HKU o Ats Utrecht nel settembre 2016 agli studenti del primo anno di Bachelor Music Technology. Dal 2017 insegna Practical Creative System Design per gli studenti del secondo anno di Bachelor Music Technology presso l’HKU. Oltre a ciò insegna in un corso di composizione algoritmica con l’uso di sistemi caotici ed evolutivi. Nel settembre 2017 ha iniziato il Master in Music Design presso l’HKU. Qui sta ricercando tecniche di composizione algoritmica in musica livecoded con l’uso del suo ambiente livecoding Mercury. Un ambiente che si concentra sull’espressione rapida e pratica, la composizione e la comunicazione di musica livecoded. Nel marzo 2018 inizia la programmazione di una libreria esterna per l’ambiente di programmazione Max/MSP, un progetto in corso in cui svilppa frammenti di codice per composizioni algoritmiche, visual design, sound design in Max. Nel settembre 2018 l’opera audiovisiva in tempo reale Circle of Times è stata esposta durante il Bring Your Own Beamer Festivals (Utrecht NL, Gent BE) e il Golf Festival (Haarlemn NL). Quest’opera audiovisiva esplora molteplici concetti di tempo, nella grafica e nel suono, utilizzando algoritmi di riflessione dei raggi della luce per le immagini e la risonanza orbitale per le strutture ritmiche. Nel novembre 2018 Timo ha debuttato con Mercury durante l’Algorave nell’Ekko (Utrecht NL). Ha suonato all’Overkill Festival di Enschede (dicembre 2018 NL), al TecArt Festival di Rotterdam (febbraio 2019 NL), per la Processing Community Days ad Amsterdam e a Utrecht (gennaio/feb 2019 NL), per Droidcon a Torino (aprile 2019 IT) e per la React Conference Amsterdam (aprile 2019 NL). Ha pubblicato un articolo sull’ambiente Mercury nel gennaio 2019 durante la Conferenza Internazionale sul Live Coding di Madrid (ICLC). Sta attualmente completando il suo Master in Music Design, lavorando a lungo sull’ambiente Mercury, programmando visuals, aggiornando la sua libreria-codice online e insegnando codice creativo.

STOICHEIA elements: Stone Leaf

19.30 e 21.00 h

STOICHEIA “elements
electronic music and automata
Stone Leaf

Stone Leaf – composizione, automi, live electronics (prima assoluta)
Alberto Barberis – regia del suono
Fabrizio Rosso – regia luci e video

Stoicheia (dal greco στοιχεία) rappresenta un viaggio sonico alla ricerca dellelemento primitivo per eccellenza, un componente primo cioè non ulteriormente riducibile, di un insieme composto. Partendo dalla tradizione ellenica, l’opera è divisa nei quattro elementi primordiali: Ydor (acqua), Aither (aria), Gaia (terra). La tecnica compositiva per generare i quattro elementi ha origine dallo studio dei cinque postulati presenti nella più importante opera matematica della antica grecia: il trattato intitolato Elementi” di Euclide. Le musiche composte sono il risultato di una scrupolosa ricerca e analisi tecnica sul movimento atomico della stessa: i suoni hanno origine concreta, ovvero suoni elettronici non di sintesi, e sono trasformati elettronicamente da software appositamente ideati per linterpretazione sonica molecolare. Il movimento timbro-ritmico viene affidato all’esecuzione live degli automi appositamente ideati per il progetto, unici al mondo per le loro caratteristiche ingegneristiche e performative.

Una coproduzione OGGIMUSICA e LuganoMusica
In collaborazione con il Conservatorio della Svizzera Italiana
Con il sostegno di Fondo Swisslos, Città di Lugano e Pro Helvetia.

Biografia Luca Congedo (aka Stone Leaf)
Luca Congedo (aka Stone Leaf) ha studiato percussioni alla Musikhochschule della Svizzera italiana a Lugano, diplomandosi sotto la guida dei professori Mircea Ardeleanu e Bernhard Wulff. Durante il periodo di formazione si è perfezionato con interpreti quali Isao Nakamura, Andreas Boettger, Fritz Hauser, Stuart Gerber, Taijiro Miyazaki, Mike Quinn e Matthias Kaul. Il percorso di studio lo porterà ad intraprendere una lunga fase di sperimentazione sulle percussioni, indagando il rapporto timbro-ritmo del materiale sonoro: le percussioni sono trattate e suonate come una materia armonica. Dal 2002 nascono le sue prime collaborazioni internazionali con musicisti e compositori tra cui Karlheinz Stockhausen, Steve Reich, Alvin Curran, Toshio Hosokawa, Sylvano Bussotti, Michel Jarrel, Martha Argerich e Arturo Tamayo. Il 2004 rappresenta una svolta nella sua carriera e segna l’inizio della sua collaborazione con Karlheinz Stockhausen per la riscrittura della canzone KOMET. Da questa ricerca emerge la necessità di sviluppare e inventare nuove tecniche e teorie di esecuzione, fuse con una ricerca elettronica intesa come rivelazione timbrica. Così, innovativi multi-set portano a strumenti non convenzionali e a sofisticati dispositivi elettronici, da lui stesso concepiti. Ha conseguito il Diploma di Musica Elettronica e Sound Design presso la Musikhochschule della Svizzera Italiana a Lugano e il Museo MAXXI di Roma, sotto la guida del Prof. Fabrizio Rosso. La sua ricerca musicale e artistica, lo porterà all’invenzione dei PERSCULTRONÌC, strumenti musicali espressione della fusione di musica acustica ed elettronica, percussioni e scultura. Partendo dai risultati di questi prototipi sperimentali, l’artista inizia la creazione di opere appositamente progettate per l’automazione. Nel 2013 debutta con Homoioméreia, opera commissionata dalla Biennale di Venezia per la 57a edizione, in cui sono state utilizzate 43 Perscultronics. Nel 2017 fonda il progetto Stone Leaf, che mira a integrare il linguaggio elettronico sperimentale contemporaneo con l’underground / IDM. Dal 2018 collabora con il compositore e programmatore Alberto Barberis, sperimentando performance musicali controllate da innovativi sequencer particellari.

Im Rausch der Farben zwischen West und Ost

Kolja Lessing e Holger Koch, violini

Programma:

Tzvi Avni (*1927) Gesharim (Ponti) (2004)

Ursula Mamlok (1923-2016) Aphorismus 2

Dimitri Terzakis (*1938) Legetos (1988)

Walter Geiser (1897-1993) Duo op.56 (1963)

Kolja Lessing (1961) Ravelesken (2006/7)

Carl Rütti (1949) Loure (2000)

Isang Yun (1917-1995) Sonatina (1983)

Descrizione:

Due violinisti di fama internazionale accompagnano il pubblico in un viaggio sonoro alla scoperta dell’Europa, del Medio Oriente e della Corea. Le impressioni orientali piene di magia del compositore israeliano Tzvi Avni e lo spirito danzante del greco Dimitri Terzakis si alterneranno allintensa poesia di Ursula Mamlok. I rimandi bachiani degli svizzeri Walther Geiser e Carl Rütti e quelli raveliani di Kolja Lessing, lasceranno spazio nel finale alla calma contemplativa, non priva di evoluzioni e coreografie mozzafiato, del coreano Isang Yun.

Bio:

Holger Koch ha iniziato a suonare il violino all’età di cinque anni. Dopo diversi premi e il 1° premio al concorso “Jugend musiziert”, ha studiato con Ingolf Turban a Stoccarda. Gli è stato conferito il “Baden-Württemberg-Stipendium”, che gli ha permesso di studiare con David Takeno a Londra per sei mesi. Ha poi completato gli studi con Kolja Lessing a Stoccarda, laureandosi con il massimo dei voti e la lode. Holger Koch è membro permanente in una posizione di spicco (stellvertretender Konzertmeister) nell’Orchestra di Stato di Stoccarda, nonché membro in numerose orchestre rinomate. Inoltre, è stato per molti anni direttore dell’Orchestra della Schlossfestspiele di Ludwigsburg e più volte direttore dell’Orchestra del Museo di Francoforte. Nel semestre invernale 2009/10 ha insegnato come supplente di Kolja Lessing all’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Stoccarda, dove nel 2011 ha assunto l’incarico di docente. Nel campo della musica da camera è attivo in duo con il partner Kolja Lessing ed è membro permanente dell’ensemble internazionale “Sint-Pieters-Akademie”, con il quale ha partecipato a diverse produzioni discografiche.

Kolja Lessing, uno dei musicisti più versatili del nostro tempo, ha dato un impulso decisivo al mondo della musica coniugando il lavoro interpretativo e di ricerca con le sue capacità di violinista e pianista. Grazie ai suoi sforzi, per esempio, le Violin Fantasias di Georg Philipp Telemann e le Violin Suites di Johann Paul Westhoff sono state riscoperte, insieme a molte opere pianistiche significative di compositori del XX secolo. Le sue incisioni discografiche testimoniano un approccio variegato al repertorio che va dall’epoca barocca ai giorni nostri. L’attività concertistica di Kolja Lessing come violinista e pianista comprende la collaborazione con importanti orchestre e direttori d’orchestra come Yakov Kreizberg, Nello Santi e Lothar Zagrosek, nonché progetti di musica da camera molto diversi tra loro. Nel 1999 ha ricevuto il Premio Speciale Johann Wenzel Stamitz e nel 2008 ha ricevuto il Premio della critica tedesca per la musica. Nel 2010 è stato trasmesso per la prima volta il documentario televisivo “Ferne Klänge” sul suo impegno per la musica in esilio. Nel 2015 è stato premiato con il premio Otto-Hirsch dalla città di Stoccarda. Ha eseguito numerose prime di opere per violino, molte a lui dedicate, di compositori quali Haim Alexander, Tzvi Avni, Abel Ehrlich, Jacqueline Fontyn, Berthold Goldschmidt, Ursula Mamlok, Dimitri Terzakis e Hans Vogt. Dal 2000 insegna violino e musica da camera alla Musikhochschule di Stoccarda, dopo incarichi simili a Würzburg e Lipsia. Kolja Lessing ha ricevuto la sua formazione musicale fondamentale dalla madre e successivamente da Hansheinz Schneeberger a Basilea, dove ha studiato anche composizione.

Il silenzio è materia viva

Tutti i martedì di ottobre 2020: 6 – 13 – 20 – 27, dalle 20.15 alle 21.30

Il silenzio è materia viva: addentrarsi in uno stato meditativo con l’aiuto del suono.

Il silenzio non è tacere né mettere a tacere, ma è un invito a stare con se stessi, con l’essenza più profonda di se stessi, attraverso la non-identificazione con ciò che si presenta alla superficie della mente.

La pratica della meditazione ci aiuta a sviluppare la consapevolezza e la capacità di agire non attraverso le opinioni, le preferenze, i concetti, il vissuto, ma attraverso il respiro e la visione profonda e intuitiva.

L’insegnante Paola Elia condurrà una pratica di yoga aperta a tutti i livelli che ci permetterà di trovare un allineamento e di focalizzarci sul respiro, per preparaci ad una meditazione guidata tramite un’immersione in sonorità realizzate dal vivo dal compositore Nadir Vassena per OGGImusica.

Suoni che ci condurranno al di là delle emozioni, dei pensieri vorticosi della mente, di ciò che è già stato o ciò che deve ancora arrivare, in uno stato di profonda quiete laddove inizia l’infinito.


L’evento si svolgerà nell’ampia palestra della scuola elementare di Loreto, permettendoci di seguire le indicazioni anti-covid. I partecipanti sono invitati a portare con sé il proprio tappetino, venire già in tenuta per la pratica e munirsi di una maglia o una coperta per coprirsi durante la meditazione.

Numero massimo di partecipanti 15.

Produzione a cura di YogaTime in collaborazione con OGGImusica

Coherence

Sabato 26 settembre 2020
Teatro Paravento, Locarno (CH), ora da definire
Fine settembre 2020 (data da definire) – Nuovo spazio di Giubiasco (CH), ora da definire

Natalie Wagner – coreografia Nadir Vassena – musica Kristin Mente – danza Rika Yotsumoto – danza Dr. Inga-Maria Eichentopf – consulenza scientifica

Indagare l’effetto dell’arte sulle persone è da tempo alla base delle indagini artistiche della danzatrice e coreografa Natalie Wagner. Perché a volte si percepisce una performance come coinvolgente (addirittura ‘magica’) e si stabilisce una connessione tra performer e pubblico che non si può né capire né descrivere veramente. Cosa succede in questi rari momenti? E’ possibile raggiungere ed eventualmente pilotare una ‘coerenza’ tra ballerino e spettatore attraverso composizioni coreografiche e musicali? Cosa significa questo per i ballerini in termini di fisicità? Queste alcune delle domande che animano il progetto COHERENCE (vivarts.org) che vengono letteralmente portate in scena, anche grazie all’utilizzo di strumentazioni che misurano il battito cardiaco dei danzatori e del pubblico e alla collaborazione interdisciplinare con fisici e neuropsicologi.

Natalie Wagner è una ballerina e coreografia freelance svizzera, attualmente residente a Dresda. Ha collaborato con diversi coreografi come ballerina come Lior Lev (IL, DE), Charlotta Öfverholm (SE), Katja Grässli (NL), Adi Salant (IL) e Jérôme Bel (FR) per citarne alcuni. Nel 2006 fonda la sua compagnia naway company con cui crea opere brevi o interi spettacoli. Nel 2011 ha completato i Master di Advanced Studies in Pedagogia della danza presso la Zürcher Hochschule der Künste e attualmente sta completando il suo Master in Coreografia presso Palucca Hochschule für Tanz Dresden.

Nadir Vassena, nato a Lugano nel 1970, ha studiato composizione a Milano con Bruno Zanolini e a Feriburg

i.B con Johannes Schöllhorn. Nel 1993 partecipa ai corsi di composizione di Royaumont tenuti da Brian Ferneyhough. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra i principali: Wettbewerb des Westdeutschen Rundfunks, Hochschule der Künste-Berlin, Mozartwettbewerb Salzburg, Christoph Delz-Stiftung, Stipendiat der Akademie Schloss Solitude Stuttgart, Mitglied des Istituto Svizzero di Roma, Kompositionsstipendium der Stiftung Landis & Gyr. Dal 2004 al 2011 cura, insieme a Mats Scheidegger, la direzione artistica dei Tage für neue Musik di Zurigo.E’ professore di composizione al Conservatorio della Svizzera Italiana (Scuola universitaria di musica).

Dr. Inga-Maria Eichentopf, fisica e danzatrice della Hochschule Mittweida (IKKS). 2014-2018 Ricerca e insegnamento presso la Hochschule Ruhr West (Mülheim an der Ruhr). 2008-2013 Dottorato presso il Leibniz-Institut für Oberflächenmodifizierung (Leipzig).

Mondrian Ensemble in NO REALITY

venerdì 5 giugno 2020
LAC Lugano, Teatrostudio, 19.00 h

Ivana Pristašová – violino Petra Ackermann – viola Petra Ackermann – pianoforte Karolina Öhman – violoncello

Mathias Steinauer: Schlussstein für Streichtrio und Orgalitho-Stein (2008)
 Hans-Jörg Meier: TRE für grosses Lithophon solo (2015)
 Mathias Steinauer: Fossils&Shadows für Lithophon und Klavierquarett (1999/2018) UA
 Jannik Giger: prima assoluta per Ensemble Mondrian
 Edu Haubensak: No Reality für Klavierquartett und Lithophon (Orgalitho in Skordatur) und Tamtam UA (2018)

Il concerto di NO REALITY è incentrato sui “suoni di pietra”. Nel 1991, un gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo fu il primo a occuparsi di pietre sonore, fatte risuonare per mezzo di sistemi meccanici. Al contempo furono creati una serie di strumenti di pietra e un’associazione dedicata alla musica scritta per questi strumenti. In NO REALITY il Mondrian Ensemble presenterà alcune di queste opere e le combinerà con composizioni di Edu Haubensak, Hans Jürg Meir, Mathias Steinauer. Infine, i paesaggi sonori microtonali di Haubensak e i suoni di pietra verranno riuniti nella composizione NO REALITY – un lavoro per quartetto con pianoforte, litofono (strumento di pietra) e tam-tam di Edu Haubensak. Sarà ospite d’eccezione la percussionista svedese Erika Öhman. Tra la New Music e l’affermato business della musica classica, che si occupa principalmente della musica tra Bach e Stravinsky, c’è un divario di repertorio che cresce ogni giorno di più. Il Mondrian Ensemble affronta questa lacuna dal 2000, occupandosi sia di musica nuova che del repertorio classico-romantico. L’ensemble ama particolarmente sperimentare connessioni trasversali che si manifestano solo al secondo sguardo. Poco dopo la sua fondazione nel 2000, il Mondrian Ensemble ha vinto il ‘Concours Nicati -Concours d’interprétation de musique contemporaine’, il Géraldine Whittaker Prize, un terzo premio al concorso di musica da camera del Migros Genossenschafts-Bund nel 2003, seguito da debutti alla Tonhalle Zurich (2003), al Festival di Lucerna (2005), al Musikverein Vienna (2006) e alla London Wigmore Hall (2007), oltre a numerose apparizioni al Musikverein Vienna (2006) e alla London Wigmore Hall (2007). Numerosi compositori hanno composto per l’Ensemble Mondrian – tra cui Dieter Ammann, Rudolf Kelterborn, Detlev Müller-Siemens, Roland Moser, Felix Profos, Jürg Frey, Wanja Aloe, Michel Roth e Martin Jaggi. Diversi sono le pubblicazioni discografiche all’attivo (Grammont Portrait, WERGO). Il Mondrian Ensemble ha ricevuto nel 2007 il ‘Swiss Ambassador Award’ e nel 2011 il ‘Werkjahr für musikalische Interpretation der Stadt Zürich’.

Ivana Pristašová è un solista e camerista amata in tutta Europa. Oltre alla musica classica, si occupa intensamente di musica contemporanea e ha eseguito in prima assoluta innumerevoli opere. Ha studiato violino al Conservatorio di Bratislava e all’Università di musica e arti dello spettacolo di Vienna con il Prof. M. Frischenschlager. Ivana Pristašová ha lavorato intensamente con il Klangforum Wien e l’ensemble oenm/ Austrian per la musica contemporanea di Salisburgo in numerosi progetti in tutta Europa. Oggi è membro dell’Ensemble Phace/contemporary Music di Vienna, che si esibisce in molti importanti festival. Come camerista Ivana Pristašová ha suonato con importanti artisti come Benjamin Schmidt, Robert Cohen, Vladimir Mendelssohn, Gottlieb Wallisch e Patricia Kopatschinskaja e ha lavorato intensamente con compositori come

S. Sciarrino, H. Lachenmann, G. F. Haas, E. Poppe, B. Gander. B. Furrer e altri. Da tempo si interessa al jazz e alla world music. Ha inoltre partecipato a diverse tournée e produzioni discografiche con la ‘Vienna Art Orchestra’ sotto la direzione di Matthias Rüegg. Vive con la sua famiglia in Svizzera dal 2012.

Petra Ackermann è nata nel 1974 a Klagenfurt, in Austria. Ha studiato con Siegfried Führlinger alla University of Music and Performing Arts di Vienna e alla Royal Academy of Music di Londra con John White e Jan Schlapp (viola barocca). Determinante nella sua formazione artistica è stata la collaborazione con Garth Knox, con il quale ha studiato il repertorio contemporaneo di viola a Parigi. Petra Ackermann è dedicatario di numerose opere e ha collaborato con importanti compositori come Beat Furrer, Friedrich Cerha, Georg Friedrich Haas, Klaus Lang, Pierluigi Billone, Peter Maxwell-Davies, Pierre Boulez e Jonathan Harvey. Come solista ha tenuto diversi concerti al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna. È regolarmente invitata a festival rinomati come Wien Modern, Musikprotokoll Graz, Klangspuren Schwaz, Carinthischer Sommer, Salzburger Festspiele. È stata anche musicista ospite con Klangforum Wien e l’Ensemble Contrechamps. Lavora anche a stretto contatto con musicisti dell’ambito jazz, dell’elettronica e della world music. Nel 2009 è stata premiata con il Förderpreis für Musik des Landes Kärnten.

Tamriko Kordzaia si era già fatta un nome nella sua patria georgiana come interprete di Haydn e Mozart. Dopo il suo trasferimento in Svizzera, continua questa occupazione, ma sempre più spesso si concentra anche sulla nuova musica, soprattutto quella delle giovani generazioni di compositori. Il fatto che non deve necessariamente essere una contraddizione è dimostrato dai suoi programmi solisti, in cui elementi apparentemente inconciliabili si incontrano sempre di nuovo: oltre alla musica classica viennese, le prime mondiali, le composizioni post-minimaliste di Messiaen e le opere di musicisti della scena rock e techno. Nel 2005 ha registrato tutti i lavori pianistici di Christoph Delz su CD. Tamriko Kordzaia ha studiato a Tbilisi con Nana Tschikwaidse, Nodar Gabunia e Nana Chubutia, in Svizzera con Homero Francesch e Hans-Jürg Strub. Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il primo premio e il premio per l’interpretazione di Mozart al Concorso Internazionale Sakai in Giappone e il Premio per la promozione culturale della città di Winterthur. È docente all’Università delle Arti di Zurigo e al Conservatorio di Winterthur. Tamriko Kordzaia vive a Zurigo ed è membro del Mondrian Ensemble dal 2008.

La violoncellista svedese Karolina Öhman si esibisce a livello internazionale come interprete di musica contemporanea. Come solista e camerista, ha eseguito in prima assoluta numerose opere in luoghi come la Queen Elisabeth Hall di Londra, al Festival Archipel di Ginevra, al Festival Exstension di Parigi e alla Société de Musique Contemporaine di Losanna. Dal 2012 è membro del Curious Chamber Players Stockholm e dell’Ensemble NeuverBand Basel ed è stata ospite dell’Ensemble Intercontemporain a Parigi, dell’Ensemble Phoenix Basel, del Collegium Novum Zurich e dell’Ensemble Scenatet Denmark. Karolina ha studiato con Torleif Thedéen, Thomas Demenga e Thomas Grossenbacher e si è diplomata con un diploma solista e un master in musica contemporanea. Ha vinto una borsa di studio del Darmstädter Ferienkurse 2010 e nello stesso anno ha vinto il primo premio al Concorso ZHdK per la musica contemporanea. Nel 2013 Karolina ha ricevuto il 1° premio al ‘Concours Nicati -Concours d’intérpretation de musique contemporaine’. Ha anche ricevuto varie Borse di studio, tra l’altro della Fondazione Pierino Ambrosoli di Zurigo e della Fondazione Ernst Göhner ed è stata accettata nel 2010 nell’ambito del Percento culturale Migros Concert Brokerage. Karolina è membro del Mondrian Ensemble dal 2014 e vive a Basilea.

Liber Abaci – Live Coding

venerdì 15 maggio 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

L’olandese Timos Hoogland presenta per OGGIMUSICA un’innovativa performance audiovisiva di live-coding per suoni spazializzati, che esplora l’uso di concetti matematici per la creazione di texture sonore, pattern e strutture musicali. Ad attirare l’autore è infatti la capacità dei numeri e delle formule matematiche di catturare la bellezza della natura, con i suoi pattern modulari (come i frattali), le sue sequenze (come la serie di Fibonacci), le sue funzioni periodiche (come quelle del suono delle vocali). Nella performance, per mezzo di tecniche di composizione seriali applicate al live-coding, vengono esplorate e sviluppate musicalmente alcune delle sequenze catalogate nell’OEIS (Enciclopedia On-line delle Sequenze di numeri Interi). Ne scaturisce una composizione algoritmica semi-improvvisata, una ode a Leonardo di Pisa e al suo Liber Abaci del 1202.

Timo Hoogland è un creativo (live)coder con sede a Utrecht, Paesi Bassi. Si è laureato nel settembre 2017 al Bachelor of Audio Design in Creative Media and Game Technologies con doppia lode alla HKU University of Arts Utrecht. Nel 2015 ha esposto Soularis, un sequencer virtuale dove l’utente può posizionare pianeti di diverse dimensioni e colori in un ambiente 3D. Da ottobre 2016 a gennaio 2019 ha lavorato per la fondazione Bartimeus su installazioni interattive per bambini non vedenti e ipovedenti. Nel giugno 2017 ha pubblicato il suo lavoro audiovisivo Avatoms. Un ambiente che traduce in suono gli spettri di assorbimento e di emissione degli atomi. I diversi atomi sono usati come mattoni per la composizione di un paesaggio sonoro. Ha iniziato a insegnare Practical Creative System Design con Max/MSP presso l’Università HKU o Ats Utrecht nel settembre 2016 agli studenti del primo anno di Bachelor Music Technology. Dal 2017 insegna Practical Creative System Design per gli studenti del secondo anno di Bachelor Music Technology presso l’HKU. Oltre a ciò insegna in un corso di composizione algoritmica con l’uso di sistemi caotici ed evolutivi. Nel settembre 2017 ha iniziato il Master in Music Design presso l’HKU. Qui sta ricercando tecniche di composizione algoritmica in musica livecoded con l’uso del suo ambiente livecoding Mercury. Un ambiente che si concentra sull’espressione rapida e pratica, la composizione e la comunicazione di musica livecoded. Nel marzo 2018 inizia la programmazione di una libreria esterna per l’ambiente di programmazione Max/MSP, un progetto in corso in cui svilppa frammenti di codice per composizioni algoritmiche, visual design, sound design in Max. Nel settembre 2018 l’opera audiovisiva in tempo reale Circle of Times è stata esposta durante il Bring Your Own Beamer Festivals (Utrecht NL, Gent BE) e il Golf Festival (Haarlemn NL). Quest’opera audiovisiva esplora molteplici concetti di tempo, nella grafica e nel suono, utilizzando algoritmi di riflessione dei raggi della luce per le immagini e la risonanza orbitale per le strutture ritmiche. Nel novembre 2018 Timo ha debuttato con Mercury durante l’Algorave nell’Ekko (Utrecht NL). Ha suonato all’Overkill Festival di Enschede (dicembre 2018 NL), al TecArt Festival di Rotterdam (febbraio 2019 NL), per la Processing Community Days ad Amsterdam e a Utrecht (gennaio/feb 2019 NL), per Droidcon a Torino (aprile 2019 IT) e per la React Conference Amsterdam (aprile 2019 NL). Ha pubblicato un articolo sull’ambiente Mercury nel gennaio 2019 durante la Conferenza Internazionale sul Live Coding di Madrid (ICLC). Sta attualmente completando il suo Master in Music Design, lavorando a lungo sull’ambiente Mercury, programmando visuals, aggiornando la sua libreria-codice online e insegnando codice creativo.

Elements, l’ascolto della materia

mercoledì 1 aprile 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Luca Congedo, composizione, percussioni, live electronics (prima assoluta) Alberto Barberis, coding, live electronics

Prendendo spunto dalla teoria molecolare sul movimento degli atomi e sulla creazione della materia, in Elements il compositore e performer Pietro Luca Congedo (aka Stone Leaf) utilizza i suoi innovativi automi meccanici per suonare superfici materiche, integrandoli con processi di sintesi ed elaborazione elettronica. Elements rappresenta la seconda tappa di un percorso di ricerca dell’autore, iniziato nel 2013 con l’opera Homoiomèreia (presentata alla Biennale Musica di Venezia nel 20 http://www.stoneleafproject.com/wp­content/uploads/2017/10/materiale-01-BN.jpg 13). Gli automi e gli algoritmi utilizzati rappresentano il risultato di uno studio sulla memoria del gesto: il corpo in azione fa di se stesso una protesi e si espande oltre i suoi confini. Attraverso un’accurata e scrupolosa analisi del suono e della chimica dei materiali vengono individuate le strutture molecolari fondamentali che determinano il ritmo, l’armonia e la forma della composizione, con l’impiego di innovativi sequencer orbitali, sviluppati per l’occasione insieme al compositore e programmatore Alberto Barberis.

Luca Congedo ha studiato percussioni alla Musikhochschule della Svizzera italiana a Lugano, diplomandosi sotto la guida dei professori Mircea Ardeleanu e Bernhard Wulff. Durante il periodo di formazione si è perfezionato con interpreti quali Isao Nakamura, Andreas Boettger, Fritz Hauser, Stuart Gerber, Taijiro Miyazaki, Mike Quinn e Matthias Kaul. Il percorso di studio lo porterà ad intraprendere una lunga fase di sperimentazione sulle percussioni, indagando il rapporto timbro-ritmo del materiale sonoro: le percussioni sono trattate e suonate come una materia armonica. Dal 2002 nascono le sue prime collaborazioni internazionali con musicisti e compositori tra cui Karlheinz Stockhausen, Steve Reich, Alvin Curran, Toshio Hosokawa, Sylvano Bussotti, Michel Jarrel, Martha Argerich e Arturo Tamayo. Il 2004 rappresenta una svolta nella sua carriera e segna l’inizio della sua collaborazione con Karlheinz Stockhausen per la riscrittura della canzone KOMET. Da questa ricerca emerge la necessità di sviluppare e inventare nuove tecniche e teorie di esecuzione, fuse con una ricerca elettronica intesa come rivelazione timbrica. Così, innovativi multi-set portano a strumenti non convenzionali e a sofisticati dispositivi elettronici, da lui stesso concepiti. Ha conseguito il Diploma di Musica Elettronica e Sound Design presso la Musikhochschule della Svizzera Italiana a Lugano e il Museo MAXXI di Roma, sotto la guida del Prof. Fabrizio Rosso. La sua ricerca musicale e artistica, lo porterà all’invenzione dei PERSCULTRONÌC, strumenti musicali espressione della fusione di musica acustica ed elettronica, percussioni e scultura. Partendo dai risultati di questi prototipi sperimentali, l’artista inizia la creazione di opere appositamente progettate per l’automazione. Nel 2013 debutta con Homoioméreia, opera commissionata dalla Biennale di Venezia per la 57a edizione, in cui sono state utilizzate 43 Perscultronics. Nel 2017 fonda il progetto Stone Leaf, che mira a integrare il linguaggio elettronico sperimentale contemporaneo con l’underground / IDM. Dal 2018 collabora con il compositore e programmatore Alberto Barberis, sperimentando performance musicali controllate da innovativi sequencer particellari.

Alberto Barberis è attivo come compositore, performer elettroacustico, chitarrista e code-artist. Ottenuti il diploma e il biennio specialistico in chitarra classica (Torino e Brescia), studia composizione, laurandosi al Master of Arts in Composition and Theory (Lugano), e ingegneria (Politecnico di Torino), stimolato dall’interesse per la musica elettronica e la computer music. Vincitore della Werkjahr 2017 (fondazione Christoph Delz di Basilea), è attualmente assistente del Direttore Artistco di highSCORE Festival, è parte del collettivo di improvvisazione Floating Forest ed è membro dell’associazione ticinese per la musica contemporanea OGGIMUSICA. Recentemente ha lavorato con diversi ensemble di musica contemporanea tra cui l’Ensemble Recherche (D), l’Eutopia Ensemble (IT), e ha partecipato a festival internazionali come Afekt (ET), Nachtstrom (CH), OGGIMUSICA (CH), Maggio Elettrico (IT). Parallelamente all’attività artistica (come compositore, chitarrista-improvvisatore, sound engineer) si occupa dello sviluppo di software musicali. Attualmente insegna Musica Elettronica, Programmazione e Tecnologie al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.

Bambini: Nella Valle dei Mulini

La Passeggiata musicale del 19 marzo viene rinviata a data da destinarsi

Passeggiata musicale

Giovedì 19 marzo 2020
LAC, Lugano (CH) Orchestra della Svizzera italiana

Scuola di danza “Spazio inverso” di Tesserete
Ideazione e regia di Fabrizio Rosso

La Valle dei Mulini è una fiaba scritta nel 2015 dalla scrittrice argentina Noelia Bianco, che tratta del rapporto, a volte difficile, fra gli uomini e le macchine.

Nella Valle dei Mulini abitano uomini, donne e ragazzi come tanti. Un giorno arrivano nel villaggio le Macchine Perfette. Basta premere un bottone per avere un dolce delizioso, una giornata splendida, un amico fantastico. Il mondo è talmente perfetto che tutti smettono di sognare, i desideri non servono più, si ferma il vento e i mulini si addormentano.

Anna, la piccola sarta protagonista del racconto, e luomo uccello, che senza brezza non può più volare, non si arrendono: vogliono continuare a coltivare i propri sogni. Grazie a loro gli abitanti della Valle dei Mulini si risvegliano dal torpore in cui le macchine li avevano gettati.

La fiaba è narrata in cinque scene allestite in altrettanti ambienti del LAC. Nella messa in scena, danzatori e attori si affiancano ai musicisti dell’OSI e del conservatorio. Come da alcuni anni a questa parte, le musiche eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana sono state commissionate a giovani compositori svizzeri di musica da film.


Fabrizio Rosso è attivo nell’ideazione e nella direzione di spettacoli musicali, teatrali, performance e film. Ha studiato pianoforte nei conservatori di Torino, Zurigo e Lugano e direzione cinematografica alla USC School of Cinematic Arts, Los Angeles (US). Ha collaborato con Karlheinz Stockhausen alla prima esecuzione e all’incisione di Sonntags-Abschied, ultimo brano del ciclo di opere LICHT. Nel 2006 ha ideato, in collaborazione con la cantante Luisa Castellani e il percussionista Luca Congedo, lo spettacolo The Wonderful Spring andato in scena nell’ottobre dello stesso anno al Piccolo Teatro di Milano. Ha diretto e collaborato alla realizzazione di diversi progetti presentati in vari teatri e sale europee, tra cui: Berliner Festspiele, Hangar Bicocca (Milano), Teatro Manzoni (Bologna), Teatro Stabile di Torino, Tonhalle Zürich, Biennale di Venezia, LAC Lugano. Nel 2014 ha diretto lo spettacolo teatrale La Extravagancia #0, con protagonista Anahì Traversi, che è stato selezionato allo Schweizer Theatertreffen 2015. L’anno seguente la performance La Forme de l’Ame è stata selzionata al Modern Body Festival 2016 di The Haugue, Holland. Ha scritto e diretto alcuni cortometraggi: Suite à deux, Exercises de style, In tempo, La machine du plaisir, Lento altrimenti subito sarà, Nuovo incessantemente senza fine, NO.

ÂME SÉCHE

Domenica 16 febbraio 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Walter Faehndrich: Viola, voce

Christy Doran: Chitarra elettrica

Remo Schnyder: Sassofono

Benedikt Vonder Mühll: Contrabasso

 

ÂME SÈCHE è un quartetto composto da musicisti di estrazioni stilistiche diverse:

Walter Fähndrich è un compositore e violista attivo a livello internazionale con le sue installazioni musicali, come violista solista e come improvvisatore.

Christy Doran è conosciuto come musicista jazz e improvvisatore e come chitarrista si muove con varie formazioni.

Remo Schnyder è stato influenzato dal free jazz in gioventù, ha studiato musica classica e oggi lavora in varie formazioni come sassofonista e improvvisatore.

Benedikt Vonder Mühll ha studiato jazz, musica classica e improvvisazione ed è attivo come contrabbassista e bassista elettrico in varie formazioni.

ÂME SÈCHE: “I nostri brani sono esplorazioni di spazi e paesaggi musicali e dei loro climi.”