Autore: oggimusica

A LETTER TO JOHANNA BEYER – SPHERES

Chiara Ludovisi, viola
Bruna Di Virgilio, pianoforte
Cristiana Palandri, live electroncis

12 maggio 2023_19:00
Teatro Studio LAC, Lugano

Nel 2020 la violista Chiara Ludovisi e la pianista Bruna Di Virgilio iniziano a collaborare con l’intento di dedicarsi al repertorio cameristico contemporaneo di compositrici donne. Un repertorio spesso ostacolato e dimenticato, e che solo negli ultimi decenni viene riscoperto per dare finalmente la giusta voce a compositrici a lungo cancellate dalla storia.

Questo progetto – che prevede anche l’esecuzione di nuovi brani con l’utilizzo del live electronics e si avvale della collaborazione della compositrice e artista visiva Cristiana Palandri – è spirato alla figura di Johanna Beyer (1888-1944). Compositrice e pianista attiva negli Stati Uniti degli anni ‘30, la Beyer è vissuta all’ombra dei suoi maestri e colleghi Henry Cowell e John Cage e la sua opera è stata del tutto dimenticata per decenni, nonostante il suo talento e le sue ricerche di un linguaggio musicale innovativo e sperimentale. Il suo brano Music of the Spheres (1938) è la prima opera conosciuta per strumenti elettronici composta da una donna.

TRIO PROJEKT

Johanna Vargas, soprano
Marcus Weiss, sassofoni
Uli Fussenegger, contrabbasso

9 aprile 2023_19:00
Teatro Studio LAC, Lugano

Questo progetto di musica da camera nasce da un lato dall’amicizia che lega i tre musicisti Rinnat Moriah (soprano), Marcus Weiss (sassofono) e Uli Fussenegger (contrabbasso), e dall’altro da due straordinarie composizioni di Beat Furrer: Lotófagos (2006) per soprano e contrabbasso, e In mia vita da vuolp (2019) per sassofono soprano e baritono.

Oltre a queste due opere, il programma include tre nuove composizioni per trio scritte da Katharina Rosenberger (UA), Klaus Lang (UA) e Nadir Vassena (UA). Tutti e tre i compositori hanno un rapporto molto individuale con la voce, e affrontano questa formazione inusuale da prospettive molto diverse, così che il programma diventa una sorta di caleidoscopio delle tre “voci” del trio.

Il progetto nasce da una coproduzione con la Gare du Nord di Basilea, il Wien Modern Festival e lo Steirischen Herbst.

HYPER STUCK

Hyper-duo
Gilles Grimaitre, tastiere
Julien Mégroz, percussione

20 marzo 2023_19:00
Teatro Studio LAC, Lugano

HYPER STUCK è un progetto a lungo termine iniziato nel marzo 2020 durante il lockdown. Per mantenere la loro attività e un forte legame con la creazione musicale durante quello strano periodo, i due musicisti hanno indetto un concorso di composizione in cui si chiedeva ai partecipanti di inviare dieci battute di una futura composizione che sarebbe poi stata sviluppata in collaborazione con il duo. Al compositore vincitore (Alex Paxton – UK) si sono poi aggiunti altri nuovi pezzi di altri concorrenti (Lucas Musy, Asia Ahmetjanova, Mathis Saunier, Colin Alexander e Sawyer Adler) che, per la loro originalità e il loro dinamismo, rispondono particolarmente allo spirito dei musicisti.
Saranno proiettati anche brevi ritratti video (una sorta di intermezzi visivi) creati dal video artista Emmanuel Vion-Dury durante una residenza nel 2021 con HYPER DUO e i compositori.

HYPER DUO è una band svizzera sperimentale che mira a trascendere i confini stilistici e ad allargare gli orizzonti esplorano con energia le zone di confine tra avanguardia, rock e poesia dell’assurdo. In questo regno di raffinatezza e inadeguatezza, l’universo dei due musicisti è caratterizzato soprattutto da un’intensa collaborazione con compositori e artisti. !

ORATORIO VIRTUALE

rework elettroacustico A/V di musica barocca del 1675
Alberto Barberis, elettronica e composizione
Bera Romairone, sassofoni
Rajan Craveri , algoritmi 3D

in collaborazione con Cantar di pietre

8 ottobre 2023_20:30
Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana, Lugano

Oratorio Virtuale è una rielaborazione elettroacustica dell’oratorio barocco San Giovanni Battista composto nel 1675 da Alessandro Stradella. Un’opera A/V di narrazione che offre un’esperienza dal forte impatto emotivo, e che esplode come atto di ribellione di forze ancestrali e protoumane. Forze naturali ineluttabili, capaci di rinnovarsi sempre, vincendo anche il dominio dell’iper-tecnologia e della de-umanizzazione. Presentato a Genova nel 2019 per Electropark, Le Strade del Suono e Le vie del Barocco, Oratorio Virtuale è stato eseguito a livello internazionale in più occasioni (Italia, Russia, Spagna, Argentina, Colombia, Ecuador).

Nell’Oratorio Virtuale frammenti dell’originale musica barocca subiscono processi di trasfigurazione elettronica, mentre gli elementi compositivi sono rimodellati in una forma ibrida, acustica ed elettronica. Gli spettri sonori di questi frammenti originali generano invece un sistema particellare. La fisica del suono si trova così ad abitare uno spazio virtuale 3D, che supporta e sostiene la metamorfosi sonora e il percorso narrativo, suddiviso in 7 movimenti.

La tecnologia si mette al servizio della relazione sinestetica audio-video e gli algoritmi diventano lo strumento privilegiato di esplorazione del nucleo di forze ancestrali raccontate nella vicenda. Il risultato è un’opera pulsante, antica e moderna, ricca di cangianti tessiture elettroacustiche che alterna momenti di rarefazione strumentale a drammatiche esplosioni noise/IDM, tessendo una rete di relazioni inaspettate con l’opera originale e il suo senso.

Alberto Barberis è attivo come compositore, performer elettroacustico e code artist. Ottenuti il diploma e il biennio in chitarra classica, studia composizione e ingegneria, stimolato dall’interesse per la musica elettronica, la computer music e la digital art. Si laurea al Master of Arts in Composition and Theory a Lugano, e ottiene una laurea in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione. All’attività concertistica nazionale e internazionale affianca l’insegnamento presso il Conservatorio della Svizzera Italiana. E’ assistente del Direttore Artistco di highSCORE Festival, è membro dell’etichetta Floating Forest e dell’associazione OGGIMUSICA.

Sassofonista argentino-italiana, Bera Romairone è attiva specialmente nell’ambito della creazione contemporanea. Ottenuto il diploma in Arte Musicale all’Università Nazionale d’Arte di Buenos Aires, si specializza in Olanda, Francia e Svizzera, laureandosi ai Master di Interpretazione e di Pedagogia presso la Haute École de Musique di Losanna. Professoressa di sassofono in Svizzera, tiene Masterclass anche in diverse università ed istituzioni internazionali e si esibisce regolarmente in numerosi e importanti festival di musica classica e contemporanea. È direttrice artistica, fondatrice e sassofonista dell’ensemble Awkas.

Rajan Craveri è specializzato nella creazione di sistemi interattivi per l’arte e nella generazione ed elaborazione di immagini in tempo reale. Si è diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e ha proseguito gli studi a New York, Porto e Bergen. Collabora costantemente con coreografi, compositori, musicisti, danzatori, registi, poeti, per la produzione di performance e installazioni multimediali. Ama la collaborazione, la performance art e la natura, in particolare il mondo delle api.

MARIE E LO SCHIACCIANOCI

Passeggiata musicale con l’OSI

18 dicembre 2022_15:00
LAC Lugano

La notte della vigilia di Natale, la piccola Marie riceve in dono dal padrino uno splendido schiaccianoci di legno dalle sembianze umane. Quello che sembra essere un semplice giocattolo è in realtà un oggetto magico animato di vita propria. Da dove viene quell’omino di legno? E come difenderà Marie dal malvagio Re dei topi, per poi condurla al cospetto della Principessa Pirlipat, nel Regno delle Bambole, tra soldatini d’argento e cestini di zucchero? Lo Schiaccianoci ha conosciuto così tante interpretazioni, dalla danza al cinema ai cartoni animati, al punto che nessuno sembra più ricordare come tutto ebbe inizio… La fiaba è narrata in cinque scene allestite in altrettanti ambienti del LAC. Per l’occasione l’Orchestra della Svizzera italiana sarà divisa in ensemble. Inoltre i musicisti del Conservatorio della Svizzera italiana, creeranno le atmosfere musicali lungo i passaggi che dividono le scene. Oltre a un narratore e alcuni performer ci saranno i piccoli ballerini della Scuola di Danza Spazio inverso di Tesserete. Le musiche verranno composte per l’occasione da giovani compositori legati al Conservatorio della Svizzera italiana.

DESOLATION SEED

a video game electronic music concert
James Ferraro

3 dicembre 2022_21:00

Desolation Seed è un videogioco, un simulatore di cyber terrorismo con elementi di sicurezza informatica ed esplorazione. La società è un sistema in decadenza e tu sei imprigionato e come carne viva alimenti la rete cibernetica. Attraverso una criptica catena di comunicazione via e-mail, una misteriosa società, Oceancide Systematics, ti paga per eseguire atti apparentemente casuali di degrado contro la società per suo conto. Atti che ribollono all’interno delle reti computazionali. Questi atti di distruzione degradata hanno un significato? Puoi uscire dal guscio vuoto dei sistemi di piacere? Quanto lontano ti spingeranno? Quanto lontano andrai? Niente può prepararti all’apice della comprensione umana.

James Ferraro inizia come musicista underground, compositore, artista virtuale producendo piccole serie di uscite su, ma non limitate a: cassetta, CD-R, e VHS con una grande varietà di stili che rappresentano tutti diversi sogni di una torre mentale demoniaca che vanno dalle atmosfere freak flesh bodybuilder all’ambient modern world/psych. Il suo lavoro del 2011 Far Side Virtual è spesso accreditato per aver contribuito allo sviluppo del micro-genere vaporwave basato su internet ed è visto come pietra miliare da Symon Reynolds nel suo libro Retromania. Dopo il successo del suo “Requiem for Recycled Earth” uscito solo su Bancamp, James Ferraro sta per pubblicare l’ultimo capitolo della saga Four Pieces of Mirai sulla piattaforma di videogiochi digitali Steam. In Desolation Seed Ferraro suona utilizzando un software videogame da lui sviluppato, chiamato Dream Seed, accompagnato da uno video.

SPÓROS

Corpo e arte audiovisiva
Roberto Mucchiut, Elena Boillat

3 dicembre 2022_20:00

Programma Oggimusica_22-23_PH

Spóros (semi) vuole esplorare uno dei meccanismi fondamentali della presenza della vita. Quali sono le condizioni per la nascita di un organismo, quali quelle per permetterne la crescita? Ma soprattutto come le condizioni ambientali possono condizionare l’evoluzione della forma di questo nuovo essere (morfogenesi)? È attraverso la nostra forma che percepiamo il mondo esterno, se ci percepiamo statici non riusciremo ad evolverci, adattandoci al mondo in continua evoluzione e non ci daremo la possibilità di esplorare la bellezza della trasformazione. Spóros vuole essere un inno alla trasformazione, all’esplorazione delle possibili forme che ci permettono di ampliare e amplificare la consapevolezza del mondo e della vita. Lo spettacolo utilizza i linguaggi della performance e dell’arte audiovisiva digitale. Gli elementi (corpo, immagine e suono) sono correlati e collegati e interagiscono tra di loro con differenti modalità (sia concettuali che tecnologiche).

Roberto Mucchiut. Artista multimediale con formazioni in informatica (analisi e sviluppo software), fotografia e video (con un master in fotogiornalismo a Milano), musica (contrabbasso in contesti di jazz contemporaneo) e in musica elettronica e sound design (al conservatorio di Lugano e a Roma). Si interessa alla musica elettroacustica, alla video-arte e alle tecnologie per la realizzazione di installazioni artistiche ed allestimenti teatrali interattivi (in particolare con l’utilizzo di proiettori video e di tecniche di video-mapping). Ha collaborato a produzioni teatrali, musicali e di danza contemporanea in Svizzera (Zurigo, Berna, Basilea, Ginevra e in Ticino per LAC/LuganoInScena e per produzioni indipendenti), Italia (Milano, Bologna, Firenze, Torino, Biennale di Venezia di musica contemporanea), Polonia e Repubblica Ceca (Prague Spring International Festival e Ostrava Days).

Elena Boillat. Laureata DAMS Università degli Studi di Firenze (2012). Diplomata come danzatrice e performer presso l’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Basata in Ticino, collabora come artista indipendente con coreografi, musicisti, registi e artisti visivi tra la Svizzera e l’Italia, dove è membro della compagnia teatrale Domesticalchimia (performer e movimenti scenici). Artista under 35 selezionata da Pro Helvetia per il Camping 2019 presso il Centre National de la Danse di Parigi. In scena da alcuni anni per le edizioni di Festa Danzante, Performa Festival, Ticino in Danza, Festival Territori e FIT Festival.

QUATRE POÈMES

Pierre Alexandre Tremblay

2 dicembre 2022_19:00
Teatro Studio_LAC_Lugano

In questo set, Pierre Alexandre improvvisa, con il suo basso e il suo laptop, una variazione / remix / ricomposizione del materiale del suo ultimo album su Empreintes DIGITALes: ‘quatre poèmes’. “Taglia e incolla”, giustapposizione, sovrapposizioni, variazioni, tutto è permesso. L’album viene descritto come strumentale, rumoroso, (post)acusmatico, melodico, aneddotico, lirico, ambient, groovy, ambientale, astratto, grintoso, rilassante, arrabbiato, contemplativo, espressionista… tutto questo, niente di tutto questo. Tutte queste caratteristiche nel dialogo… aggiungete a questa lista un basso elettrico, e abbiamo un invito per un set ad alto contenuto di colore(i).

Pierre Alexandre Tremblay (Montréal, 1975) è un compositore e performer su basso e dispositivi elettronici, che spazia tra musica elettroacustica, jazz contemporaneo, musica mista e musica improvvisata. Ha studiato composizione con Michel Tétreault, Marcelle Deschênes e Jonty Harrison. Pierre Alexandre Tremblay è attualmente professore di composizione e improvvisazione all’Università di Huddersfield (Inghilterra, Regno Unito), dove ospita il progetto Fluid Corpus Manipulation.

SPECTRUM MEMORIAE

Fabrizio Casti, compositore e didatta
Sandro Mungianu, compositore e artista multimediale
Roberto Zanata, compositore e programmatore

2 dicembre 2022_17:30
Teatro Studio_LAC_Lugano

Programma Oggimusica_22-23_PH

Tutto è immerso in uno spazio sensibile, dove i piani scivolano, i contorni vibrano, i corpi sembrano sfumare. Equilibri che un niente può spezzare, spazio che si riforma man mano che lo si ascolta. Spectrum Memoriae è un progetto di trasfigurazione di dati scientifici in forma musicale e visuale, con il fine di ricreare uno spazio artistico senza peso e senza ombra ma in grado di respirare ed entrare in sintonia con i musicisti che lo occupano. La ricerca prende forma a partire da progetti installativi nei quali ricercatori artistici e scientifici hanno lavorato insieme condividendo la loro idea di futuro, interrogandosi sul modo in cui i dati possono aiutare a comprendere meglio le questioni ambientali e sociali che stiamo già vivendo. I dati non sono buoni o cattivi, semplicemente potenziano la nostra conoscenza del complesso ecosistema in cui viviamo. La sfida è quella di immergere il pubblico in questi dati e creare uno spazio che reagisce in base a come ci si muove dentro, come ci si sposta, fino a diventare parte attiva di questa trasformazione spaziale e sociale.

LIGHT-PERCUSSION

Lugano Percussion Ensemble

13 novembre 2022_19:00
Teatro Studio_LAC_Lugano

Il nuovo progetto del Lugano Percussion Ensemble ruota attorno al concetto di leggerezza. Gli strumenti a percussione sono sempre stati visti come strumenti possenti, spesso legati ad un immaginario rituale se non addirittura tribale, in cui il pubblico viene trascinato dai ritmi frenetici della danza. Questo programma invece pone l’accento proprio sull’altra faccia degli strumenti a percussione: sul colore, sulla raffinatezza di timbri e sulla grande varietà di sfumature che è possibile ottenere. Affiorano anche qui ritmi incalzanti, ma in modo leggero, con tessiture sonore rarefatte, a volte velate.

Accanto ad autori classici del repertorio come John Cage, Steve Reich, Kaija Saariaho, trovano spazio altri autori a cui il LPE ha commissionato dei lavori specifici per questo progetto (Giacomo Platini e Luca Staffelbach). Lo strumentario dello gruppo va dagli strumenti classici, che il pubblico non avrà difficoltà a riconoscere, fino ad arrivare a strumenti inusuali, come quelli di pietra, che evocano epoche remote.
Il Lugano Percussion Ensemble, con sede a Lugano, comprende un direttore e sei percussionisti stabili ed è spesso accompagnato da altri strumenti solisti. La sua attività si concentra soprattutto attorno alla creazione di nuovi brani per questa formazione.