Categoria: Performance

m.o.z.a.r.t.

Istallazione scenica per video, pianoforte, suoni ambientali e attuanti
ideazione e realizzazione, Fabrizio Rosso e Nadir Vassena
pianoforte, Gilles Grimaître

12 giugno 2024 | 19.00
Teatro Studio LAC Lugano

Come Napoleone o il Diavolo, Mozart è un catalizzatore di deliri. La sua vita, l’arte, la morte misteriosa hanno generato ipotesi, racconti e follie. Chi è allora il protagonista della nostra storia? Forse un pianista che, attraverso una sorta di Cabala sonora, scompone e ricompone la musica di Mozart alla ricerca di un significato occulto? Oppure è un vecchio internato che per tutta la vita si è dichiarato essere la reincarnazione del compositore? E se fossero la stessa persona?

La performance narra della lotta tra genio e follia, originalità e ossessione, armonia e allucinazione, evidenziando il sottile confine che separa la creatività dalla follia. 
L’azione scenica e la performance musicale si alternano al suono e alla visione di “zone” alla deriva, paesaggi la cui realtà si infrange sulla riva di un abisso insondabile.

Halloween al Club Silencio

con l’Orchestra della Svizzera italiana
e le improvvisazioni degli studenti della Scuola universitaria del Conservatorio della Svizzera italiana.
Ideazione e regia: Fabrizio Rosso

27 ottobre 2023 | h tbd
PalaCinema, Locarno

Una performance ispirata all’oscuro universo del Club Silencio, una delle scene più iconiche del film “Mulholland Drive” di David Lynch. Metafora della natura illusoria della realtà, in cui tutto ciò che accade è già accaduto e si svolge in playback, il Club Silencio è gestito da un enigmatico presentatore che conduce lo spettacolo con una voce dolce e melliflua. Durante la serata il pubblico avrà l’opportunità di assistere ad alcune scene tratte da cult movie del genere horror, quali Profondo Rosso e Suspiria, interpretate da un cast di attori dal vivo che però recitano in playback. Le musiche dei film, rielaborate per l’occasione, saranno eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana insieme ad altri brani tratti dal repertorio, coerenti con il tema horror della serata. Al Club Silencio si accede soltanto mascherati e con una parola d’ordine.
Non perdete l’occasione di vivere un’esperienza unica e avvincente, che vi farà trascorrere una serata di Halloween indimenticabile. Il nostro spettacolo vi aspetta, ma attenzione: non è adatto ai deboli di cuore!”  CLUB SILENCIO

Fabrizio Rosso è musicista e regista. Ha realizzato progetti e performance in vari teatri e contesti europei, tra cui: Biennale Venezia, Berliner Festspiele, Piccolo Teatro Milano, Kunstmuseum Basel. E’ autore e regista dei cortometraggi Somewhere on Earth (2021), NO (2017), New Incessantly Endless (2013), dei progetti di video arte MILK awakening (2022), five Portraits of Alice (2021), Angel Madness (2019) e delle performance ROSA il caso Vercesi (2018), La Forme de l’Ame (2015), La Extravagancia#0 (2014), Persepolis (2009). Nel 2004 ha collaborato con Karlheinz Stockhausen per la realizzazione di Sonntags-Abschied, ultimo atto del ciclo di opere LICHT. Nato a Torino nel 1969, si è formato nei conservatori di Torino, Zurigo, Lugano e ha frequentato i corsi di regia cinematografica presso la USC School of Cinematic Arts di Los Angeles.

CENERE

Anahì Traversi, performer
Nadir Vassena, musica e messa in scena
testi di Fabio Pusterla

20 novembre 2022 | 14.30, 16.00, 17.30
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto

Posti limitati, prenotazione necessaria: info@oggimusica.ch

Nell’intimità di una sala, il pubblico assiste e partecipa
ad una performance: uno spazio di ascolto, un luogo adeguato per far
risuonare la poesia, così come nelle pratiche arcaiche in cui poesia,
musica e danza erano una cosa sola. Uno spazio reale e immaginario
creato con un ascolto di tipo binaurale che avviene cioè solo attraverso
le cuffie e sfrutta alcuni fenomeni psicoacustici, come i battimenti
binaurali, che si producono esclusivamente nella testa dell’ascoltatore
condizionandolo fisiologicamente. Un’esperienza collettiva ma
vissuta da ognuno nell’intimità del proprio ascolto. La performer
nel silenzio della sua azione e gli spettatori ignorando cosa gli altri
sentono. L’ascolto è terapeutico.

Lo spettacolo verrà proposto in altre due date come produzione del Teatro di Ascona e del LAC:

22 gennaio 2023 | 14.00, 17.00
Teatro San Materno, Ascona

10 marzo 2023 | 17.00, 18.30, 20.00
LAC Teatrostudio, Lugano

MARIE E LO SCHIACCIANOCI

Passeggiata musicale con l’OSI

18 dicembre 2022_15:00
LAC Lugano

La notte della vigilia di Natale, la piccola Marie riceve in dono dal padrino uno splendido schiaccianoci di legno dalle sembianze umane. Quello che sembra essere un semplice giocattolo è in realtà un oggetto magico animato di vita propria. Da dove viene quell’omino di legno? E come difenderà Marie dal malvagio Re dei topi, per poi condurla al cospetto della Principessa Pirlipat, nel Regno delle Bambole, tra soldatini d’argento e cestini di zucchero? Lo Schiaccianoci ha conosciuto così tante interpretazioni, dalla danza al cinema ai cartoni animati, al punto che nessuno sembra più ricordare come tutto ebbe inizio… La fiaba è narrata in cinque scene allestite in altrettanti ambienti del LAC. Per l’occasione l’Orchestra della Svizzera italiana sarà divisa in ensemble. Inoltre i musicisti del Conservatorio della Svizzera italiana, creeranno le atmosfere musicali lungo i passaggi che dividono le scene. Oltre a un narratore e alcuni performer ci saranno i piccoli ballerini della Scuola di Danza Spazio inverso di Tesserete. Le musiche verranno composte per l’occasione da giovani compositori legati al Conservatorio della Svizzera italiana.

Repliche di “Invisible through”

Alberto Barberis, music, live electronics, design

Giacomo Cardelli, cello

Rajan Craveri, live visual art

Descrizione:

In Invisible through si riconoscono i tratti e i temi ricorrenti della poetica di Barberis, tra cui lesplorazione delle periferie dellascoltoe lattenzione verso le possibilità tecnologiche del nostro tempo. Allo stesso tempo, però, è con questo lavoro che un ulteriore elemento si staglia nellorizzonte della sua ricerca: lurgenza di costruire un sistema, un organismo sonoro. Questo sistema si fonda innanzitutto sullincontro tra alcune dicotomie, prima tra tutte quella tra il visibile e linvisibile. La performance si svolge in due ambienti distinti: uno spazio in cui il pubblico, circondato da sedici lastre metalliche, vive unesperienza audio-visiva fortemente immersiva; e unaltra sala in cui suona un violoncellista, nascosto agli ascoltatori. Lastre e violoncello, oltre a rappresentare tradizioni musicali tra loro distanti, incarnano un dualismo anche sul piano delle modalità esecutive le une controllate dal computer, sollecitate da trasduttori e mosse da motori elettrici DIY, l’altro affidato ad un esecutore umano. Vi si innesca un circuito di notevole complessità: il live electronics non solo modella in tempo reale il suono analogico delle lastre e del violoncello, ma ‘dà accesso al sistemaa questultimo, e diventa udibile e presente attraverso le lastre. Ne scaturisce una vera e propria scultura del suono in tempo reale, in cui gli opposti trovano una loro convivenza dialettica. Nei margini di questo micromondo elettro-meccanico si insinua talvolta irrompe la composizione luminosa di Rajan Craveri, che opera unulteriore mediazione tecnologica tra il suono e i gesti del violoncellista. Grazie ad una luce evolvente proiettata sulle lastre e nello spazio scenico, il suo intervento stabilisce un ulteriore livello percettivo cha dialoga con il resto del sistema. La percezione del movimento umano assume i tratti di uninterferenza allinterno della vita della macchina, sebbene fatta di luci e resa effimera alla stregua del suono stesso. L’opera si offre al pubblico con tutto il suo impatto emotivo, rivelando come la musica, per dirsi tale, debba essere in perenne ricerca di una direzione. Più ancora che di una méta, prima ancora di aver definito una forma o una storia del percorso essa deve essere in ricerca. E cercare e trovare, nel suono e coi suoni. (Giovanni Cestino, marzo 2019)

Bio:

Alberto Barberis è attivo come compositore, performer elettroacustico, regista del suono e code artist. Ottenuti il diploma e il biennio specialistico in chitarra classica (Torino e Brescia), studia composizione, laurandosi al Master of Arts in Composition and Theory e ottenendo il MAS (Master of Advanced Studies) in Composizione (Lugano). Parallelamente affronta un percorso di studi in ingegneria (Torino) nel campo delle telecomunicazioni, dei nuovi media e della computer vision, stimolato dallinteresse per la musica elettronica, la computer music e larte generativa. Vincitore della Werkjahr 2017 (fondazione Christoph Delz di Basilea), è attualmente assistente del Direttore Artistco dellhighSCORE Festival, è parte del collettivo di improvvisazione Floating Forest (collaborando stabilmente con il produttore elettronico Bienoise), ed è membro dellassociazione ticinese per la musica contemporanea OGGIMUSICA. Allattività artistica in festival nazionali e internazionali (Nachtstrom – CH, Afekt – ET, Maggio Elettrico – IT, Tanzwoche Dresden – DE, Oggimusica – CH, Elettcropark – IT, Oceano Indiano / Teatro di Roma – IT) affianca lo sviluppo di software e applicazioni dedicate allaudio, alla spazializzazione del suono e alla didattica musicale e linsegnamento presso il Conservatorio della Svizzera Italiana (“Tecnologie per la didattica musicale”, “Musica elettronica e programmazione”, Live Electronics”). Nelle sue creazioni combina gli strumenti acustici, quelli elettronici, larte digitale e la programmazione, con una personale tensione biologica’.

Giacomo Cardelli si è diplomato in violoncello presso il Conservatorio di Rovigo e ha ottenuto il Diploma in Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana sotto la guida del M° Enrico Dindo. È vincitore di una delle Borse di studio dEccellenza della Confederazione Svizzera ESKAS. È vincitore del 1° premio assoluto in diversi Concorsi Nazionali e Internazionali – Concorso L. Agostini (2007), Premio Crescendo (2011), Concorso Città di Riccione (2012 e 2013), Premio Salieri (2012). Da anni svolge unintensa attività concertistica come solista o in formazione cameristica in Italia e allestero. Collabora stabilmente con orchestre italiane quali lOrchestra Filarmonica di Torino, il Colibrì Enslembe di Pescara e lOrchestra del Teatro
Regio di Torino.

Rajan Craveri è specializzato nella creazione di sistemi interattivi per l’arte, e nella generazione di immagini in tempo reale. Lavora nel campo dello spettacolo dal vivo e delle installazioni multimediali per musei, gallerie darte contemporanea e grandi eventi. Attualmente Rajan Craveri è uno dei massimi esperti di Jitter (ambiente di programmazione multimediale anche noto con il nome di Max/MSP) sia a livello nazionale che internazionale. Ha insegnato in diverse città’ d’Italia tra cui Milano, Bergamo, Brescia e a Torino. Ha conseguito la qualifica professionale presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e ha approfondito i suoi studi a New York, a Porto e a Bergen. Nel 2006, insieme alla coreografa Serena Zanconato, fonda Micron, compagnia che opera tra danza, arti visive e tecnologia. Collabora costantemente con coreografi, compositori, musicisti, danzatori, registi, poeti, video artisti per la produzione di spettacoli ed installazioni multimediali e interattive. Ama la collaborazione, larte performativa e la natura e in particolar modo il mondo delle api.

Elements, l’ascolto della materia

mercoledì 1 aprile 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Luca Congedo, composizione, percussioni, live electronics (prima assoluta) Alberto Barberis, coding, live electronics

Prendendo spunto dalla teoria molecolare sul movimento degli atomi e sulla creazione della materia, in Elements il compositore e performer Pietro Luca Congedo (aka Stone Leaf) utilizza i suoi innovativi automi meccanici per suonare superfici materiche, integrandoli con processi di sintesi ed elaborazione elettronica. Elements rappresenta la seconda tappa di un percorso di ricerca dell’autore, iniziato nel 2013 con l’opera Homoiomèreia (presentata alla Biennale Musica di Venezia nel 20 http://www.stoneleafproject.com/wp­content/uploads/2017/10/materiale-01-BN.jpg 13). Gli automi e gli algoritmi utilizzati rappresentano il risultato di uno studio sulla memoria del gesto: il corpo in azione fa di se stesso una protesi e si espande oltre i suoi confini. Attraverso un’accurata e scrupolosa analisi del suono e della chimica dei materiali vengono individuate le strutture molecolari fondamentali che determinano il ritmo, l’armonia e la forma della composizione, con l’impiego di innovativi sequencer orbitali, sviluppati per l’occasione insieme al compositore e programmatore Alberto Barberis.

Luca Congedo ha studiato percussioni alla Musikhochschule della Svizzera italiana a Lugano, diplomandosi sotto la guida dei professori Mircea Ardeleanu e Bernhard Wulff. Durante il periodo di formazione si è perfezionato con interpreti quali Isao Nakamura, Andreas Boettger, Fritz Hauser, Stuart Gerber, Taijiro Miyazaki, Mike Quinn e Matthias Kaul. Il percorso di studio lo porterà ad intraprendere una lunga fase di sperimentazione sulle percussioni, indagando il rapporto timbro-ritmo del materiale sonoro: le percussioni sono trattate e suonate come una materia armonica. Dal 2002 nascono le sue prime collaborazioni internazionali con musicisti e compositori tra cui Karlheinz Stockhausen, Steve Reich, Alvin Curran, Toshio Hosokawa, Sylvano Bussotti, Michel Jarrel, Martha Argerich e Arturo Tamayo. Il 2004 rappresenta una svolta nella sua carriera e segna l’inizio della sua collaborazione con Karlheinz Stockhausen per la riscrittura della canzone KOMET. Da questa ricerca emerge la necessità di sviluppare e inventare nuove tecniche e teorie di esecuzione, fuse con una ricerca elettronica intesa come rivelazione timbrica. Così, innovativi multi-set portano a strumenti non convenzionali e a sofisticati dispositivi elettronici, da lui stesso concepiti. Ha conseguito il Diploma di Musica Elettronica e Sound Design presso la Musikhochschule della Svizzera Italiana a Lugano e il Museo MAXXI di Roma, sotto la guida del Prof. Fabrizio Rosso. La sua ricerca musicale e artistica, lo porterà all’invenzione dei PERSCULTRONÌC, strumenti musicali espressione della fusione di musica acustica ed elettronica, percussioni e scultura. Partendo dai risultati di questi prototipi sperimentali, l’artista inizia la creazione di opere appositamente progettate per l’automazione. Nel 2013 debutta con Homoioméreia, opera commissionata dalla Biennale di Venezia per la 57a edizione, in cui sono state utilizzate 43 Perscultronics. Nel 2017 fonda il progetto Stone Leaf, che mira a integrare il linguaggio elettronico sperimentale contemporaneo con l’underground / IDM. Dal 2018 collabora con il compositore e programmatore Alberto Barberis, sperimentando performance musicali controllate da innovativi sequencer particellari.

Alberto Barberis è attivo come compositore, performer elettroacustico, chitarrista e code-artist. Ottenuti il diploma e il biennio specialistico in chitarra classica (Torino e Brescia), studia composizione, laurandosi al Master of Arts in Composition and Theory (Lugano), e ingegneria (Politecnico di Torino), stimolato dall’interesse per la musica elettronica e la computer music. Vincitore della Werkjahr 2017 (fondazione Christoph Delz di Basilea), è attualmente assistente del Direttore Artistco di highSCORE Festival, è parte del collettivo di improvvisazione Floating Forest ed è membro dell’associazione ticinese per la musica contemporanea OGGIMUSICA. Recentemente ha lavorato con diversi ensemble di musica contemporanea tra cui l’Ensemble Recherche (D), l’Eutopia Ensemble (IT), e ha partecipato a festival internazionali come Afekt (ET), Nachtstrom (CH), OGGIMUSICA (CH), Maggio Elettrico (IT). Parallelamente all’attività artistica (come compositore, chitarrista-improvvisatore, sound engineer) si occupa dello sviluppo di software musicali. Attualmente insegna Musica Elettronica, Programmazione e Tecnologie al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.

Bambini: Nella Valle dei Mulini

La Passeggiata musicale del 19 marzo viene rinviata a data da destinarsi

Passeggiata musicale

Giovedì 19 marzo 2020
LAC, Lugano (CH) Orchestra della Svizzera italiana

Scuola di danza “Spazio inverso” di Tesserete
Ideazione e regia di Fabrizio Rosso

La Valle dei Mulini è una fiaba scritta nel 2015 dalla scrittrice argentina Noelia Bianco, che tratta del rapporto, a volte difficile, fra gli uomini e le macchine.

Nella Valle dei Mulini abitano uomini, donne e ragazzi come tanti. Un giorno arrivano nel villaggio le Macchine Perfette. Basta premere un bottone per avere un dolce delizioso, una giornata splendida, un amico fantastico. Il mondo è talmente perfetto che tutti smettono di sognare, i desideri non servono più, si ferma il vento e i mulini si addormentano.

Anna, la piccola sarta protagonista del racconto, e luomo uccello, che senza brezza non può più volare, non si arrendono: vogliono continuare a coltivare i propri sogni. Grazie a loro gli abitanti della Valle dei Mulini si risvegliano dal torpore in cui le macchine li avevano gettati.

La fiaba è narrata in cinque scene allestite in altrettanti ambienti del LAC. Nella messa in scena, danzatori e attori si affiancano ai musicisti dell’OSI e del conservatorio. Come da alcuni anni a questa parte, le musiche eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana sono state commissionate a giovani compositori svizzeri di musica da film.


Fabrizio Rosso è attivo nell’ideazione e nella direzione di spettacoli musicali, teatrali, performance e film. Ha studiato pianoforte nei conservatori di Torino, Zurigo e Lugano e direzione cinematografica alla USC School of Cinematic Arts, Los Angeles (US). Ha collaborato con Karlheinz Stockhausen alla prima esecuzione e all’incisione di Sonntags-Abschied, ultimo brano del ciclo di opere LICHT. Nel 2006 ha ideato, in collaborazione con la cantante Luisa Castellani e il percussionista Luca Congedo, lo spettacolo The Wonderful Spring andato in scena nell’ottobre dello stesso anno al Piccolo Teatro di Milano. Ha diretto e collaborato alla realizzazione di diversi progetti presentati in vari teatri e sale europee, tra cui: Berliner Festspiele, Hangar Bicocca (Milano), Teatro Manzoni (Bologna), Teatro Stabile di Torino, Tonhalle Zürich, Biennale di Venezia, LAC Lugano. Nel 2014 ha diretto lo spettacolo teatrale La Extravagancia #0, con protagonista Anahì Traversi, che è stato selezionato allo Schweizer Theatertreffen 2015. L’anno seguente la performance La Forme de l’Ame è stata selzionata al Modern Body Festival 2016 di The Haugue, Holland. Ha scritto e diretto alcuni cortometraggi: Suite à deux, Exercises de style, In tempo, La machine du plaisir, Lento altrimenti subito sarà, Nuovo incessantemente senza fine, NO.

OverLap, a quartet for space travelers

OverLap, a quartet for space travelers

Domenica 12 gennaio 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Durante il concerto verrà anche eseguito uno schema per l’improvviszione composto da Dragos Tara (prima assoluta).

OverLap (Marina Notaro -sassofoni, Matteo Castiglioni -tastiere, Giovanni Ferrazzi -elettronica, Maurizio Gazzola -basso elettrico) consiste in una performance audio-visiva installativa per sassofoni ed elettronica, incentrata sull’idea di ciclicità e ritmo, nel gioco interattivo tra i quattro esecutori e le proiezioni video. L’essenza del progetto consiste nello sperimentare diverse vie di dialogo tra strumentisti d’area differente in una performance che faccia convergere i linguaggi strumentali (classici, ambient, sperimentali, minimalisti e jazz) con l’elettronica nella sintesi del ‘concerto installativo’. Un processo che induce ogni strumentista a sorpassare i propri confini sonori, ascoltare e confrontarsi con gli altri, con il qui e ora del flusso sonoro.

La performance live viene proposta in forma ibrida di installazione multimediale, coadiuvata da una struttura costruita appositamente per lo spazio e su cui verranno proiettati video che interagiscono con la musica creando un dialogo narrativo, svincolato da puri collegamenti sinestetici, per arrivare a un livello di narrazione liberato da accademismi e aperto costantemente a nuovi dialoghi. La diffusione sonora avviene tramite un sistema di spazializzazione del segnale su quattro diffusori. Partendo dal concetto di micro, come la più piccola parte costituente di un tutto, e da quello di macro, come struttura complessa del tutto, l’intenzione dei performer è quella di costruire una narrazione sonora e visiva in tensione tra queste due visioni.

Marina Notaro inizia lo studio del Saxofono presso la banda musicale G. Verdi di S.Agata Militello (ME), prosegue poi gli studi presso i Conservatori V. Bellini di Palermo con il M° Gaetano Costa e G. Verdi di Milano dove si diploma a pieni voti sotto la guida del M° Daniele Comoglio e consegue la laurea specialistica di II livello con 110 e lode presentando il progetto sperimentale In_Search per saxofoni ed elettronica. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con Maestri di fama internazionale quali Jean-Marie Londeix, Vincent David, Mario Marzi, Claude Delangle, Pascal Bonnet, Fabrizio Mancuso, e altri. Svolge un’intensa attività concertistica da solista e con diverse formazioni esibendosi con importanti orchestre quali Orchestra Filarmonica della Scala, Orchestra I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, in prestigiosi teatri quali Teatro alla Scala di Milano, Teatro degli Arcimboldi, Teatro dal Verme, Teatro di Verdura, Teatro Litta, M.U.D.E.C., LAC di Lugano, Teatro di Bastia (Corsica), ecc.. Il suo progetto di musica elettronica In_Search risulta vincitore di una borsa di studio europea e viene inoltre selezionato per una performance all’interno della stagione di Spazju Kreattiv (Valletta-Malta). Dal 2017 collabora stabilmente con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Nell’Agosto 2017 viene invitata per una tournée in Cina dove si esibisce da solista in prestigiosi Teatri come Harbin Grand Theatre, Tianjin Grand Theatre e Yangzhou Concert Hall. Affianca l’attività concertistica con quella didattico-pedagogica, e a Giugno 2017 consegue con il massimo dei voti il Master of Arts Music Pedagogy del prestigioso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Dal 2014 è docente di saxofono presso le scuole medie a indirizzo musicale e presso varie Masterclass di Perfezionamento musicali.

Matteo Castiglioni consegue la laurea biennale e triennale in musica elettronica e sound design presso il Conservatorio di Milano con 110 e lode. Con il duo t.e.s.o., il trio ‘Studio Murena’ e la laptop orchestra ‘1h20nein’ pubblica, tra il 2014 e oggi, sei album in studio, in parallelo all’attività discografica produce numerosi concerti audiovisivi tra cui un progetto per il conservatorio di Birmingham, il museo del ‘900, la Triennale, l’Auditorium San Fedele e la Fabbrica del Vapore di Milano. In parallelo alla produzione musicale, progetta installazioni audiovisive e opere site specific per il palazzo Litta e lo spazio Cobianchi di Milano, la Michigan Technological University e il Palazzo Ducale di Genova. In parallelo a queste attività produce le video-scenografie per le opere liriche ‘Elisir D’amore’ (2017), ‘Alfred Alfred’ (in collaborazione con l’accademia di Brera) (2016), ‘Amor y odio’ (2016), ‘Cantor Caffè’ (2016), e altre.

Giovanni Ferrazzi alias Nowhen è un musicista elettronico di Brescia (IT). Con studi di musica classica e jazz pregressi, si laurea nel 2017 in musica elettronica al Conservatorio di Milano. A gennaio 2016 ha pubblicato il suo primo LP ‘Wohnen’ su Marjucha Sound.

Maurizio Gazzola nasce nel 1995 in provincia di Cuneo, musicista, compositore ed esecutore. Diplomato al Liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo in pianoforte (’14), studia tutt’ora al Conservatorio G. Verdi di Milano Composizione Elettronica, indirizzo Audio e Multimedia. Produce per il collettivo ‘Studio Murena’, con il quale sta lavorando al secondo disco in studio.

Dragos Tara divide la sua attività artistica tra la composizione e l’improvvisazione, come contrabbassista e musicista elettronico. Le sue collaborazioni musicali ed extra-musicali sono motivate da un interesse nei confronti della teoria del gioco, dai riti sociali, e dall’interesse all’estensione dei tradizionali strumenti acustici per mezzo dell’elettronica. E’ co-fondatore e membro dell’Association Rue du Nord e della Compagnie du Phonoscope, ed è membro della Compagnie CH.AU. Vive a Losanna.

Fedora Saura

I Fedora Saura rielaborano, nella tradizione europea, elementi letterari (Nietzsche, Michelstaedter, Joyce, Eliot, Kraus, Deleuze), artistici (quali furono quelli del movimento dada e futurista) e musicali (il teatro canzone satirico di Ettore Petrolini e quello politico di Giorgio Gaber) aggiungendo frustate no-wave, contrazioni jazz-core, sprazzi di reggae dimesso ed istantanee elucubrazioni prog. Dal Ticino, terra di invisibili confini culturali che nelle loro mani esplodono gioiosi guardando all’Europa. All’Europa cristiana, all’Europa della moneta e del pensiero unici, in cerca “della via della salute”. Marko Miladinovic voce e chitarra; Zeno Maspoli batteria; Giovanni Cantani bassista; Marco Guglielmetti polistrumentista; Claudio Büchler piano/tastiere; Sandra Ranisavljevic cantante lirica.

 
Entrata CHF 15.–
Lugano Card e Amici del Conservatorio CHF 10.–
soci OGGImusica entrata libera
 
Studio Foce, Lugano