Categoria: 2019/20

HANS TUTSCHKU

2 marzo 2024 | 20.30
DACD-SUPSI, Mendrisio

Il programma presenta opere elettroacustiche provenienti da diversi periodi della mia esplorazione con suoni multicanale e delle loro relazioni con l’avvolgimento, la densità, la poetica e l’evoluzione drammatica. Due parti del mio ciclo Remembering Japan presentano un viaggio sonoro in questa affascinante cultura di contrasti. Klaviersammlung adotta un approccio strumentale, utilizzando esclusivamente registrazioni di pianoforti in rovina per creare un approccio diverso ai gesti del pianoforte. Agitated slowness è una delle mie composizioni su larga scala che tratta di lentezza e atemporalità. Una spirale rotante di strati altamente polifonici ci circonda e invita l’ascoltatore in uno stato sospeso di percezione sonora. Il programma si concluderà con un live set, in cui creerò texture sonore molto complesse con il sintetizzatore VCV Rack. Concepito come un arco di apparizione e dissoluzione di voci, questo concetto di improvvisazione viene adattato ad ogni spazio performativo in modo nuovo.

Hans Tutschku è un compositore di musica strumentale ed elettroacustica. Nel 1982 è entrato a far parte dell'”Ensemble for intuitive music Weimar” e successivamente ha studiato teatro e composizione a Berlino, Dresda, L’Aia, Parigi e Birmingham. Ha collaborato a produzioni cinematografiche, teatrali e di danza e ha partecipato a cicli di concerti con Karlheinz Stockhausen.
Dal 2004 dirige lo studio di elettroacustica dell’Università di Harvard. L’improvvisazione unita all’elettronica è stata al centro delle sue attività negli ultimi 35 anni. È vincitore di numerosi concorsi internazionali, tra cui: Hanns Eisler Preis, Bourges, CIMESP Sao Paulo, Prix Ars Electronica, Prix Noroit, Prix Musica Nova, ZKM Giga-Hertz, CIME ICEM e Klang! Nel 2005 ha ricevuto il premio della cultura della città di Weimar.
Oltre ai suoi corsi regolari all’università, ha tenuto workshop internazionali per musicisti e non musicisti su aspetti dell’apprezzamento dell’arte, dell’ascolto, della creatività, della composizione, dell’improvvisazione, della live-electronics e della spazializzazione del suono in più di 20 paesi.

THE WAVES

Lucie Eidenbenz – direzione artistica, coreografia e interpretazione
Daniel Maszkowicz – creazione sonora
Collettivo Robert Turner – creazione video

2 marzo 2024 | 19.30
DACD-SUPSI, Mendrisio

The Waves (in origine Les Vagues) è un’esperienza immersiva e multisensoriale che accompagna il pubblico in un viaggio poetico ispirato al romanzo-poesia di Virginia Woolf. Combinando danza, suono interattivo e immagini in movimento, esplora il modo in cui esprimiamo sentimenti e stati d’animo che trascendono le parole. Danzare significa immergersi in un mondo di sensazioni vivide che rendono manifesta questa intensità di emozioni. Le onde si dispiegano in tutte le loro molteplici forme: come movimento, come suono e come luce.

Lucie Eidenbenz è una danzatrice e coreografa di Ginevra. Il suo lavoro artistico è basato sulla performance e sulla transdisciplinarietà. Ha studiato al Centro Coreografico Nazionale di Montpellier, scienze sociali a Losanna e poi con Bruno Latour a Sciences Po Paris (SPEAP). Ques’anno è invitata a rappresentare il suo lavoro al CND di Parigi, in un programma intitolato Recommencer ce monde, curato da Jérôme Bel.
Il Robert Turner Collective è stato fondato nel 2019 da Louis-Hadrien Robert e Paul Turner. Louis-Hadrien vive e lavora a Clermont-Ferrand e Paul a Ginevra. Intenzionato a creare opere d’arte che, pur essendo spesso astratte, rimangono fondamentalmente umane, il collettivo esplora il rapporto tra la matematica delle immagini digitali e la percezione estetica.
Daniel Maszkowicz è allo stesso tempo ricercatore di ingegneria, curatore di cinema indipendente, artista performativo multidisciplinare, compositore e produttore. È co-fondatore dei duo elettroacustici Biblioteq Mdulair e INFLUUT e gestisce il progetto solista KosmoSCore. Lavora su suoni algoritmici e installazioni sonore multicanale, tiene seminari e workshop sulla pratica della Data Sonifcation utilizzando Python e SuperCollider, con un approccio che unisce scienza e arte.

Halloween al Club Silencio

con l’Orchestra della Svizzera italiana
e le improvvisazioni degli studenti della Scuola universitaria del Conservatorio della Svizzera italiana.
Ideazione e regia: Fabrizio Rosso

27 ottobre 2023 | h tbd
PalaCinema, Locarno

Una performance ispirata all’oscuro universo del Club Silencio, una delle scene più iconiche del film “Mulholland Drive” di David Lynch. Metafora della natura illusoria della realtà, in cui tutto ciò che accade è già accaduto e si svolge in playback, il Club Silencio è gestito da un enigmatico presentatore che conduce lo spettacolo con una voce dolce e melliflua. Durante la serata il pubblico avrà l’opportunità di assistere ad alcune scene tratte da cult movie del genere horror, quali Profondo Rosso e Suspiria, interpretate da un cast di attori dal vivo che però recitano in playback. Le musiche dei film, rielaborate per l’occasione, saranno eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana insieme ad altri brani tratti dal repertorio, coerenti con il tema horror della serata. Al Club Silencio si accede soltanto mascherati e con una parola d’ordine.
Non perdete l’occasione di vivere un’esperienza unica e avvincente, che vi farà trascorrere una serata di Halloween indimenticabile. Il nostro spettacolo vi aspetta, ma attenzione: non è adatto ai deboli di cuore!”  CLUB SILENCIO

Fabrizio Rosso è musicista e regista. Ha realizzato progetti e performance in vari teatri e contesti europei, tra cui: Biennale Venezia, Berliner Festspiele, Piccolo Teatro Milano, Kunstmuseum Basel. E’ autore e regista dei cortometraggi Somewhere on Earth (2021), NO (2017), New Incessantly Endless (2013), dei progetti di video arte MILK awakening (2022), five Portraits of Alice (2021), Angel Madness (2019) e delle performance ROSA il caso Vercesi (2018), La Forme de l’Ame (2015), La Extravagancia#0 (2014), Persepolis (2009). Nel 2004 ha collaborato con Karlheinz Stockhausen per la realizzazione di Sonntags-Abschied, ultimo atto del ciclo di opere LICHT. Nato a Torino nel 1969, si è formato nei conservatori di Torino, Zurigo, Lugano e ha frequentato i corsi di regia cinematografica presso la USC School of Cinematic Arts di Los Angeles.

CENERE

Anahì Traversi, performer
Nadir Vassena, musica e messa in scena
testi di Fabio Pusterla

20 novembre 2022 | 14.30, 16.00, 17.30
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto

Posti limitati, prenotazione necessaria: info@oggimusica.ch

Nell’intimità di una sala, il pubblico assiste e partecipa
ad una performance: uno spazio di ascolto, un luogo adeguato per far
risuonare la poesia, così come nelle pratiche arcaiche in cui poesia,
musica e danza erano una cosa sola. Uno spazio reale e immaginario
creato con un ascolto di tipo binaurale che avviene cioè solo attraverso
le cuffie e sfrutta alcuni fenomeni psicoacustici, come i battimenti
binaurali, che si producono esclusivamente nella testa dell’ascoltatore
condizionandolo fisiologicamente. Un’esperienza collettiva ma
vissuta da ognuno nell’intimità del proprio ascolto. La performer
nel silenzio della sua azione e gli spettatori ignorando cosa gli altri
sentono. L’ascolto è terapeutico.

Lo spettacolo verrà proposto in altre due date come produzione del Teatro di Ascona e del LAC:

22 gennaio 2023 | 14.00, 17.00
Teatro San Materno, Ascona

10 marzo 2023 | 17.00, 18.30, 20.00
LAC Teatrostudio, Lugano

Coherence

Sabato 26 settembre 2020
Teatro Paravento, Locarno (CH), ora da definire
Fine settembre 2020 (data da definire) – Nuovo spazio di Giubiasco (CH), ora da definire

Natalie Wagner – coreografia Nadir Vassena – musica Kristin Mente – danza Rika Yotsumoto – danza Dr. Inga-Maria Eichentopf – consulenza scientifica

Indagare l’effetto dell’arte sulle persone è da tempo alla base delle indagini artistiche della danzatrice e coreografa Natalie Wagner. Perché a volte si percepisce una performance come coinvolgente (addirittura ‘magica’) e si stabilisce una connessione tra performer e pubblico che non si può né capire né descrivere veramente. Cosa succede in questi rari momenti? E’ possibile raggiungere ed eventualmente pilotare una ‘coerenza’ tra ballerino e spettatore attraverso composizioni coreografiche e musicali? Cosa significa questo per i ballerini in termini di fisicità? Queste alcune delle domande che animano il progetto COHERENCE (vivarts.org) che vengono letteralmente portate in scena, anche grazie all’utilizzo di strumentazioni che misurano il battito cardiaco dei danzatori e del pubblico e alla collaborazione interdisciplinare con fisici e neuropsicologi.

Natalie Wagner è una ballerina e coreografia freelance svizzera, attualmente residente a Dresda. Ha collaborato con diversi coreografi come ballerina come Lior Lev (IL, DE), Charlotta Öfverholm (SE), Katja Grässli (NL), Adi Salant (IL) e Jérôme Bel (FR) per citarne alcuni. Nel 2006 fonda la sua compagnia naway company con cui crea opere brevi o interi spettacoli. Nel 2011 ha completato i Master di Advanced Studies in Pedagogia della danza presso la Zürcher Hochschule der Künste e attualmente sta completando il suo Master in Coreografia presso Palucca Hochschule für Tanz Dresden.

Nadir Vassena, nato a Lugano nel 1970, ha studiato composizione a Milano con Bruno Zanolini e a Feriburg

i.B con Johannes Schöllhorn. Nel 1993 partecipa ai corsi di composizione di Royaumont tenuti da Brian Ferneyhough. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra i principali: Wettbewerb des Westdeutschen Rundfunks, Hochschule der Künste-Berlin, Mozartwettbewerb Salzburg, Christoph Delz-Stiftung, Stipendiat der Akademie Schloss Solitude Stuttgart, Mitglied des Istituto Svizzero di Roma, Kompositionsstipendium der Stiftung Landis & Gyr. Dal 2004 al 2011 cura, insieme a Mats Scheidegger, la direzione artistica dei Tage für neue Musik di Zurigo.E’ professore di composizione al Conservatorio della Svizzera Italiana (Scuola universitaria di musica).

Dr. Inga-Maria Eichentopf, fisica e danzatrice della Hochschule Mittweida (IKKS). 2014-2018 Ricerca e insegnamento presso la Hochschule Ruhr West (Mülheim an der Ruhr). 2008-2013 Dottorato presso il Leibniz-Institut für Oberflächenmodifizierung (Leipzig).

Mondrian Ensemble in NO REALITY

venerdì 5 giugno 2020
LAC Lugano, Teatrostudio, 19.00 h

Ivana Pristašová – violino Petra Ackermann – viola Petra Ackermann – pianoforte Karolina Öhman – violoncello

Mathias Steinauer: Schlussstein für Streichtrio und Orgalitho-Stein (2008)
 Hans-Jörg Meier: TRE für grosses Lithophon solo (2015)
 Mathias Steinauer: Fossils&Shadows für Lithophon und Klavierquarett (1999/2018) UA
 Jannik Giger: prima assoluta per Ensemble Mondrian
 Edu Haubensak: No Reality für Klavierquartett und Lithophon (Orgalitho in Skordatur) und Tamtam UA (2018)

Il concerto di NO REALITY è incentrato sui “suoni di pietra”. Nel 1991, un gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo fu il primo a occuparsi di pietre sonore, fatte risuonare per mezzo di sistemi meccanici. Al contempo furono creati una serie di strumenti di pietra e un’associazione dedicata alla musica scritta per questi strumenti. In NO REALITY il Mondrian Ensemble presenterà alcune di queste opere e le combinerà con composizioni di Edu Haubensak, Hans Jürg Meir, Mathias Steinauer. Infine, i paesaggi sonori microtonali di Haubensak e i suoni di pietra verranno riuniti nella composizione NO REALITY – un lavoro per quartetto con pianoforte, litofono (strumento di pietra) e tam-tam di Edu Haubensak. Sarà ospite d’eccezione la percussionista svedese Erika Öhman. Tra la New Music e l’affermato business della musica classica, che si occupa principalmente della musica tra Bach e Stravinsky, c’è un divario di repertorio che cresce ogni giorno di più. Il Mondrian Ensemble affronta questa lacuna dal 2000, occupandosi sia di musica nuova che del repertorio classico-romantico. L’ensemble ama particolarmente sperimentare connessioni trasversali che si manifestano solo al secondo sguardo. Poco dopo la sua fondazione nel 2000, il Mondrian Ensemble ha vinto il ‘Concours Nicati -Concours d’interprétation de musique contemporaine’, il Géraldine Whittaker Prize, un terzo premio al concorso di musica da camera del Migros Genossenschafts-Bund nel 2003, seguito da debutti alla Tonhalle Zurich (2003), al Festival di Lucerna (2005), al Musikverein Vienna (2006) e alla London Wigmore Hall (2007), oltre a numerose apparizioni al Musikverein Vienna (2006) e alla London Wigmore Hall (2007). Numerosi compositori hanno composto per l’Ensemble Mondrian – tra cui Dieter Ammann, Rudolf Kelterborn, Detlev Müller-Siemens, Roland Moser, Felix Profos, Jürg Frey, Wanja Aloe, Michel Roth e Martin Jaggi. Diversi sono le pubblicazioni discografiche all’attivo (Grammont Portrait, WERGO). Il Mondrian Ensemble ha ricevuto nel 2007 il ‘Swiss Ambassador Award’ e nel 2011 il ‘Werkjahr für musikalische Interpretation der Stadt Zürich’.

Ivana Pristašová è un solista e camerista amata in tutta Europa. Oltre alla musica classica, si occupa intensamente di musica contemporanea e ha eseguito in prima assoluta innumerevoli opere. Ha studiato violino al Conservatorio di Bratislava e all’Università di musica e arti dello spettacolo di Vienna con il Prof. M. Frischenschlager. Ivana Pristašová ha lavorato intensamente con il Klangforum Wien e l’ensemble oenm/ Austrian per la musica contemporanea di Salisburgo in numerosi progetti in tutta Europa. Oggi è membro dell’Ensemble Phace/contemporary Music di Vienna, che si esibisce in molti importanti festival. Come camerista Ivana Pristašová ha suonato con importanti artisti come Benjamin Schmidt, Robert Cohen, Vladimir Mendelssohn, Gottlieb Wallisch e Patricia Kopatschinskaja e ha lavorato intensamente con compositori come

S. Sciarrino, H. Lachenmann, G. F. Haas, E. Poppe, B. Gander. B. Furrer e altri. Da tempo si interessa al jazz e alla world music. Ha inoltre partecipato a diverse tournée e produzioni discografiche con la ‘Vienna Art Orchestra’ sotto la direzione di Matthias Rüegg. Vive con la sua famiglia in Svizzera dal 2012.

Petra Ackermann è nata nel 1974 a Klagenfurt, in Austria. Ha studiato con Siegfried Führlinger alla University of Music and Performing Arts di Vienna e alla Royal Academy of Music di Londra con John White e Jan Schlapp (viola barocca). Determinante nella sua formazione artistica è stata la collaborazione con Garth Knox, con il quale ha studiato il repertorio contemporaneo di viola a Parigi. Petra Ackermann è dedicatario di numerose opere e ha collaborato con importanti compositori come Beat Furrer, Friedrich Cerha, Georg Friedrich Haas, Klaus Lang, Pierluigi Billone, Peter Maxwell-Davies, Pierre Boulez e Jonathan Harvey. Come solista ha tenuto diversi concerti al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna. È regolarmente invitata a festival rinomati come Wien Modern, Musikprotokoll Graz, Klangspuren Schwaz, Carinthischer Sommer, Salzburger Festspiele. È stata anche musicista ospite con Klangforum Wien e l’Ensemble Contrechamps. Lavora anche a stretto contatto con musicisti dell’ambito jazz, dell’elettronica e della world music. Nel 2009 è stata premiata con il Förderpreis für Musik des Landes Kärnten.

Tamriko Kordzaia si era già fatta un nome nella sua patria georgiana come interprete di Haydn e Mozart. Dopo il suo trasferimento in Svizzera, continua questa occupazione, ma sempre più spesso si concentra anche sulla nuova musica, soprattutto quella delle giovani generazioni di compositori. Il fatto che non deve necessariamente essere una contraddizione è dimostrato dai suoi programmi solisti, in cui elementi apparentemente inconciliabili si incontrano sempre di nuovo: oltre alla musica classica viennese, le prime mondiali, le composizioni post-minimaliste di Messiaen e le opere di musicisti della scena rock e techno. Nel 2005 ha registrato tutti i lavori pianistici di Christoph Delz su CD. Tamriko Kordzaia ha studiato a Tbilisi con Nana Tschikwaidse, Nodar Gabunia e Nana Chubutia, in Svizzera con Homero Francesch e Hans-Jürg Strub. Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il primo premio e il premio per l’interpretazione di Mozart al Concorso Internazionale Sakai in Giappone e il Premio per la promozione culturale della città di Winterthur. È docente all’Università delle Arti di Zurigo e al Conservatorio di Winterthur. Tamriko Kordzaia vive a Zurigo ed è membro del Mondrian Ensemble dal 2008.

La violoncellista svedese Karolina Öhman si esibisce a livello internazionale come interprete di musica contemporanea. Come solista e camerista, ha eseguito in prima assoluta numerose opere in luoghi come la Queen Elisabeth Hall di Londra, al Festival Archipel di Ginevra, al Festival Exstension di Parigi e alla Société de Musique Contemporaine di Losanna. Dal 2012 è membro del Curious Chamber Players Stockholm e dell’Ensemble NeuverBand Basel ed è stata ospite dell’Ensemble Intercontemporain a Parigi, dell’Ensemble Phoenix Basel, del Collegium Novum Zurich e dell’Ensemble Scenatet Denmark. Karolina ha studiato con Torleif Thedéen, Thomas Demenga e Thomas Grossenbacher e si è diplomata con un diploma solista e un master in musica contemporanea. Ha vinto una borsa di studio del Darmstädter Ferienkurse 2010 e nello stesso anno ha vinto il primo premio al Concorso ZHdK per la musica contemporanea. Nel 2013 Karolina ha ricevuto il 1° premio al ‘Concours Nicati -Concours d’intérpretation de musique contemporaine’. Ha anche ricevuto varie Borse di studio, tra l’altro della Fondazione Pierino Ambrosoli di Zurigo e della Fondazione Ernst Göhner ed è stata accettata nel 2010 nell’ambito del Percento culturale Migros Concert Brokerage. Karolina è membro del Mondrian Ensemble dal 2014 e vive a Basilea.

Liber Abaci – Live Coding

venerdì 15 maggio 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

L’olandese Timos Hoogland presenta per OGGIMUSICA un’innovativa performance audiovisiva di live-coding per suoni spazializzati, che esplora l’uso di concetti matematici per la creazione di texture sonore, pattern e strutture musicali. Ad attirare l’autore è infatti la capacità dei numeri e delle formule matematiche di catturare la bellezza della natura, con i suoi pattern modulari (come i frattali), le sue sequenze (come la serie di Fibonacci), le sue funzioni periodiche (come quelle del suono delle vocali). Nella performance, per mezzo di tecniche di composizione seriali applicate al live-coding, vengono esplorate e sviluppate musicalmente alcune delle sequenze catalogate nell’OEIS (Enciclopedia On-line delle Sequenze di numeri Interi). Ne scaturisce una composizione algoritmica semi-improvvisata, una ode a Leonardo di Pisa e al suo Liber Abaci del 1202.

Timo Hoogland è un creativo (live)coder con sede a Utrecht, Paesi Bassi. Si è laureato nel settembre 2017 al Bachelor of Audio Design in Creative Media and Game Technologies con doppia lode alla HKU University of Arts Utrecht. Nel 2015 ha esposto Soularis, un sequencer virtuale dove l’utente può posizionare pianeti di diverse dimensioni e colori in un ambiente 3D. Da ottobre 2016 a gennaio 2019 ha lavorato per la fondazione Bartimeus su installazioni interattive per bambini non vedenti e ipovedenti. Nel giugno 2017 ha pubblicato il suo lavoro audiovisivo Avatoms. Un ambiente che traduce in suono gli spettri di assorbimento e di emissione degli atomi. I diversi atomi sono usati come mattoni per la composizione di un paesaggio sonoro. Ha iniziato a insegnare Practical Creative System Design con Max/MSP presso l’Università HKU o Ats Utrecht nel settembre 2016 agli studenti del primo anno di Bachelor Music Technology. Dal 2017 insegna Practical Creative System Design per gli studenti del secondo anno di Bachelor Music Technology presso l’HKU. Oltre a ciò insegna in un corso di composizione algoritmica con l’uso di sistemi caotici ed evolutivi. Nel settembre 2017 ha iniziato il Master in Music Design presso l’HKU. Qui sta ricercando tecniche di composizione algoritmica in musica livecoded con l’uso del suo ambiente livecoding Mercury. Un ambiente che si concentra sull’espressione rapida e pratica, la composizione e la comunicazione di musica livecoded. Nel marzo 2018 inizia la programmazione di una libreria esterna per l’ambiente di programmazione Max/MSP, un progetto in corso in cui svilppa frammenti di codice per composizioni algoritmiche, visual design, sound design in Max. Nel settembre 2018 l’opera audiovisiva in tempo reale Circle of Times è stata esposta durante il Bring Your Own Beamer Festivals (Utrecht NL, Gent BE) e il Golf Festival (Haarlemn NL). Quest’opera audiovisiva esplora molteplici concetti di tempo, nella grafica e nel suono, utilizzando algoritmi di riflessione dei raggi della luce per le immagini e la risonanza orbitale per le strutture ritmiche. Nel novembre 2018 Timo ha debuttato con Mercury durante l’Algorave nell’Ekko (Utrecht NL). Ha suonato all’Overkill Festival di Enschede (dicembre 2018 NL), al TecArt Festival di Rotterdam (febbraio 2019 NL), per la Processing Community Days ad Amsterdam e a Utrecht (gennaio/feb 2019 NL), per Droidcon a Torino (aprile 2019 IT) e per la React Conference Amsterdam (aprile 2019 NL). Ha pubblicato un articolo sull’ambiente Mercury nel gennaio 2019 durante la Conferenza Internazionale sul Live Coding di Madrid (ICLC). Sta attualmente completando il suo Master in Music Design, lavorando a lungo sull’ambiente Mercury, programmando visuals, aggiornando la sua libreria-codice online e insegnando codice creativo.

Elements, l’ascolto della materia

mercoledì 1 aprile 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Luca Congedo, composizione, percussioni, live electronics (prima assoluta) Alberto Barberis, coding, live electronics

Prendendo spunto dalla teoria molecolare sul movimento degli atomi e sulla creazione della materia, in Elements il compositore e performer Pietro Luca Congedo (aka Stone Leaf) utilizza i suoi innovativi automi meccanici per suonare superfici materiche, integrandoli con processi di sintesi ed elaborazione elettronica. Elements rappresenta la seconda tappa di un percorso di ricerca dell’autore, iniziato nel 2013 con l’opera Homoiomèreia (presentata alla Biennale Musica di Venezia nel 20 http://www.stoneleafproject.com/wp­content/uploads/2017/10/materiale-01-BN.jpg 13). Gli automi e gli algoritmi utilizzati rappresentano il risultato di uno studio sulla memoria del gesto: il corpo in azione fa di se stesso una protesi e si espande oltre i suoi confini. Attraverso un’accurata e scrupolosa analisi del suono e della chimica dei materiali vengono individuate le strutture molecolari fondamentali che determinano il ritmo, l’armonia e la forma della composizione, con l’impiego di innovativi sequencer orbitali, sviluppati per l’occasione insieme al compositore e programmatore Alberto Barberis.

Luca Congedo ha studiato percussioni alla Musikhochschule della Svizzera italiana a Lugano, diplomandosi sotto la guida dei professori Mircea Ardeleanu e Bernhard Wulff. Durante il periodo di formazione si è perfezionato con interpreti quali Isao Nakamura, Andreas Boettger, Fritz Hauser, Stuart Gerber, Taijiro Miyazaki, Mike Quinn e Matthias Kaul. Il percorso di studio lo porterà ad intraprendere una lunga fase di sperimentazione sulle percussioni, indagando il rapporto timbro-ritmo del materiale sonoro: le percussioni sono trattate e suonate come una materia armonica. Dal 2002 nascono le sue prime collaborazioni internazionali con musicisti e compositori tra cui Karlheinz Stockhausen, Steve Reich, Alvin Curran, Toshio Hosokawa, Sylvano Bussotti, Michel Jarrel, Martha Argerich e Arturo Tamayo. Il 2004 rappresenta una svolta nella sua carriera e segna l’inizio della sua collaborazione con Karlheinz Stockhausen per la riscrittura della canzone KOMET. Da questa ricerca emerge la necessità di sviluppare e inventare nuove tecniche e teorie di esecuzione, fuse con una ricerca elettronica intesa come rivelazione timbrica. Così, innovativi multi-set portano a strumenti non convenzionali e a sofisticati dispositivi elettronici, da lui stesso concepiti. Ha conseguito il Diploma di Musica Elettronica e Sound Design presso la Musikhochschule della Svizzera Italiana a Lugano e il Museo MAXXI di Roma, sotto la guida del Prof. Fabrizio Rosso. La sua ricerca musicale e artistica, lo porterà all’invenzione dei PERSCULTRONÌC, strumenti musicali espressione della fusione di musica acustica ed elettronica, percussioni e scultura. Partendo dai risultati di questi prototipi sperimentali, l’artista inizia la creazione di opere appositamente progettate per l’automazione. Nel 2013 debutta con Homoioméreia, opera commissionata dalla Biennale di Venezia per la 57a edizione, in cui sono state utilizzate 43 Perscultronics. Nel 2017 fonda il progetto Stone Leaf, che mira a integrare il linguaggio elettronico sperimentale contemporaneo con l’underground / IDM. Dal 2018 collabora con il compositore e programmatore Alberto Barberis, sperimentando performance musicali controllate da innovativi sequencer particellari.

Alberto Barberis è attivo come compositore, performer elettroacustico, chitarrista e code-artist. Ottenuti il diploma e il biennio specialistico in chitarra classica (Torino e Brescia), studia composizione, laurandosi al Master of Arts in Composition and Theory (Lugano), e ingegneria (Politecnico di Torino), stimolato dall’interesse per la musica elettronica e la computer music. Vincitore della Werkjahr 2017 (fondazione Christoph Delz di Basilea), è attualmente assistente del Direttore Artistco di highSCORE Festival, è parte del collettivo di improvvisazione Floating Forest ed è membro dell’associazione ticinese per la musica contemporanea OGGIMUSICA. Recentemente ha lavorato con diversi ensemble di musica contemporanea tra cui l’Ensemble Recherche (D), l’Eutopia Ensemble (IT), e ha partecipato a festival internazionali come Afekt (ET), Nachtstrom (CH), OGGIMUSICA (CH), Maggio Elettrico (IT). Parallelamente all’attività artistica (come compositore, chitarrista-improvvisatore, sound engineer) si occupa dello sviluppo di software musicali. Attualmente insegna Musica Elettronica, Programmazione e Tecnologie al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.

ÂME SÉCHE

Domenica 16 febbraio 2020
Lugano, LAC, Teatrostudio, 19.00

Walter Faehndrich: Viola, voce

Christy Doran: Chitarra elettrica

Remo Schnyder: Sassofono

Benedikt Vonder Mühll: Contrabasso

 

ÂME SÈCHE è un quartetto composto da musicisti di estrazioni stilistiche diverse:

Walter Fähndrich è un compositore e violista attivo a livello internazionale con le sue installazioni musicali, come violista solista e come improvvisatore.

Christy Doran è conosciuto come musicista jazz e improvvisatore e come chitarrista si muove con varie formazioni.

Remo Schnyder è stato influenzato dal free jazz in gioventù, ha studiato musica classica e oggi lavora in varie formazioni come sassofonista e improvvisatore.

Benedikt Vonder Mühll ha studiato jazz, musica classica e improvvisazione ed è attivo come contrabbassista e bassista elettrico in varie formazioni.

ÂME SÈCHE: “I nostri brani sono esplorazioni di spazi e paesaggi musicali e dei loro climi.”

ROSA, il caso Vercesi

Liberamente ispirato a »La vera storia di Rosa Vercesi e della sua amica Vittoria« di Guido Ceronetti

con anahì traversi nel ruolo di Rosa

In una rovente notte d’estate, due donne percorrono a piedi un elegante viale alberato di Torino, ignare di ciò che sta per accadere. È il 18 agosto del 1930 e le due donne sono Rosa Vercesi e Vittoria Nicolotti. A notte fonda qualcuno sente delle urla provenire dall’appartamento all’ultimo piano del n.51, poi il silenzio…

costumi e scenografia > marianna peruzzo
assistenza tecnica > alberto barberis
consulenza scientifica > lorenzo pezzoli
voci > lorenzo pezzoli e luisa jane rusconi
musica > nadir vassena
adattamento scenico e regia > fabrizio rosso