Mese: Novembre 2020

STOICHEIA elements: Stone Leaf

19.30 e 21.00 h

STOICHEIA “elements
electronic music and automata
Stone Leaf

Stone Leaf – composizione, automi, live electronics (prima assoluta)
Alberto Barberis – regia del suono
Fabrizio Rosso – regia luci e video

Stoicheia (dal greco στοιχεία) rappresenta un viaggio sonico alla ricerca dellelemento primitivo per eccellenza, un componente primo cioè non ulteriormente riducibile, di un insieme composto. Partendo dalla tradizione ellenica, l’opera è divisa nei quattro elementi primordiali: Ydor (acqua), Aither (aria), Gaia (terra). La tecnica compositiva per generare i quattro elementi ha origine dallo studio dei cinque postulati presenti nella più importante opera matematica della antica grecia: il trattato intitolato Elementi” di Euclide. Le musiche composte sono il risultato di una scrupolosa ricerca e analisi tecnica sul movimento atomico della stessa: i suoni hanno origine concreta, ovvero suoni elettronici non di sintesi, e sono trasformati elettronicamente da software appositamente ideati per linterpretazione sonica molecolare. Il movimento timbro-ritmico viene affidato all’esecuzione live degli automi appositamente ideati per il progetto, unici al mondo per le loro caratteristiche ingegneristiche e performative.

Una coproduzione OGGIMUSICA e LuganoMusica
In collaborazione con il Conservatorio della Svizzera Italiana
Con il sostegno di Fondo Swisslos, Città di Lugano e Pro Helvetia.

Biografia Luca Congedo (aka Stone Leaf)
Luca Congedo (aka Stone Leaf) ha studiato percussioni alla Musikhochschule della Svizzera italiana a Lugano, diplomandosi sotto la guida dei professori Mircea Ardeleanu e Bernhard Wulff. Durante il periodo di formazione si è perfezionato con interpreti quali Isao Nakamura, Andreas Boettger, Fritz Hauser, Stuart Gerber, Taijiro Miyazaki, Mike Quinn e Matthias Kaul. Il percorso di studio lo porterà ad intraprendere una lunga fase di sperimentazione sulle percussioni, indagando il rapporto timbro-ritmo del materiale sonoro: le percussioni sono trattate e suonate come una materia armonica. Dal 2002 nascono le sue prime collaborazioni internazionali con musicisti e compositori tra cui Karlheinz Stockhausen, Steve Reich, Alvin Curran, Toshio Hosokawa, Sylvano Bussotti, Michel Jarrel, Martha Argerich e Arturo Tamayo. Il 2004 rappresenta una svolta nella sua carriera e segna l’inizio della sua collaborazione con Karlheinz Stockhausen per la riscrittura della canzone KOMET. Da questa ricerca emerge la necessità di sviluppare e inventare nuove tecniche e teorie di esecuzione, fuse con una ricerca elettronica intesa come rivelazione timbrica. Così, innovativi multi-set portano a strumenti non convenzionali e a sofisticati dispositivi elettronici, da lui stesso concepiti. Ha conseguito il Diploma di Musica Elettronica e Sound Design presso la Musikhochschule della Svizzera Italiana a Lugano e il Museo MAXXI di Roma, sotto la guida del Prof. Fabrizio Rosso. La sua ricerca musicale e artistica, lo porterà all’invenzione dei PERSCULTRONÌC, strumenti musicali espressione della fusione di musica acustica ed elettronica, percussioni e scultura. Partendo dai risultati di questi prototipi sperimentali, l’artista inizia la creazione di opere appositamente progettate per l’automazione. Nel 2013 debutta con Homoioméreia, opera commissionata dalla Biennale di Venezia per la 57a edizione, in cui sono state utilizzate 43 Perscultronics. Nel 2017 fonda il progetto Stone Leaf, che mira a integrare il linguaggio elettronico sperimentale contemporaneo con l’underground / IDM. Dal 2018 collabora con il compositore e programmatore Alberto Barberis, sperimentando performance musicali controllate da innovativi sequencer particellari.

Im Rausch der Farben zwischen West und Ost

Kolja Lessing e Holger Koch, violini

Programma:

Tzvi Avni (*1927) Gesharim (Ponti) (2004)

Ursula Mamlok (1923-2016) Aphorismus 2

Dimitri Terzakis (*1938) Legetos (1988)

Walter Geiser (1897-1993) Duo op.56 (1963)

Kolja Lessing (1961) Ravelesken (2006/7)

Carl Rütti (1949) Loure (2000)

Isang Yun (1917-1995) Sonatina (1983)

Descrizione:

Due violinisti di fama internazionale accompagnano il pubblico in un viaggio sonoro alla scoperta dell’Europa, del Medio Oriente e della Corea. Le impressioni orientali piene di magia del compositore israeliano Tzvi Avni e lo spirito danzante del greco Dimitri Terzakis si alterneranno allintensa poesia di Ursula Mamlok. I rimandi bachiani degli svizzeri Walther Geiser e Carl Rütti e quelli raveliani di Kolja Lessing, lasceranno spazio nel finale alla calma contemplativa, non priva di evoluzioni e coreografie mozzafiato, del coreano Isang Yun.

Bio:

Holger Koch ha iniziato a suonare il violino all’età di cinque anni. Dopo diversi premi e il 1° premio al concorso “Jugend musiziert”, ha studiato con Ingolf Turban a Stoccarda. Gli è stato conferito il “Baden-Württemberg-Stipendium”, che gli ha permesso di studiare con David Takeno a Londra per sei mesi. Ha poi completato gli studi con Kolja Lessing a Stoccarda, laureandosi con il massimo dei voti e la lode. Holger Koch è membro permanente in una posizione di spicco (stellvertretender Konzertmeister) nell’Orchestra di Stato di Stoccarda, nonché membro in numerose orchestre rinomate. Inoltre, è stato per molti anni direttore dell’Orchestra della Schlossfestspiele di Ludwigsburg e più volte direttore dell’Orchestra del Museo di Francoforte. Nel semestre invernale 2009/10 ha insegnato come supplente di Kolja Lessing all’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Stoccarda, dove nel 2011 ha assunto l’incarico di docente. Nel campo della musica da camera è attivo in duo con il partner Kolja Lessing ed è membro permanente dell’ensemble internazionale “Sint-Pieters-Akademie”, con il quale ha partecipato a diverse produzioni discografiche.

Kolja Lessing, uno dei musicisti più versatili del nostro tempo, ha dato un impulso decisivo al mondo della musica coniugando il lavoro interpretativo e di ricerca con le sue capacità di violinista e pianista. Grazie ai suoi sforzi, per esempio, le Violin Fantasias di Georg Philipp Telemann e le Violin Suites di Johann Paul Westhoff sono state riscoperte, insieme a molte opere pianistiche significative di compositori del XX secolo. Le sue incisioni discografiche testimoniano un approccio variegato al repertorio che va dall’epoca barocca ai giorni nostri. L’attività concertistica di Kolja Lessing come violinista e pianista comprende la collaborazione con importanti orchestre e direttori d’orchestra come Yakov Kreizberg, Nello Santi e Lothar Zagrosek, nonché progetti di musica da camera molto diversi tra loro. Nel 1999 ha ricevuto il Premio Speciale Johann Wenzel Stamitz e nel 2008 ha ricevuto il Premio della critica tedesca per la musica. Nel 2010 è stato trasmesso per la prima volta il documentario televisivo “Ferne Klänge” sul suo impegno per la musica in esilio. Nel 2015 è stato premiato con il premio Otto-Hirsch dalla città di Stoccarda. Ha eseguito numerose prime di opere per violino, molte a lui dedicate, di compositori quali Haim Alexander, Tzvi Avni, Abel Ehrlich, Jacqueline Fontyn, Berthold Goldschmidt, Ursula Mamlok, Dimitri Terzakis e Hans Vogt. Dal 2000 insegna violino e musica da camera alla Musikhochschule di Stoccarda, dopo incarichi simili a Würzburg e Lipsia. Kolja Lessing ha ricevuto la sua formazione musicale fondamentale dalla madre e successivamente da Hansheinz Schneeberger a Basilea, dove ha studiato anche composizione.