Mese: Aprile 2016

Šostakovič Reloaded

Nel luglio 1960, il governo sovietico chiese a Dmitrij Šostakovič di recarsi nella Germania dell‘Est per seguire un gruppo di cineasti impegnati nella realizzazione del film Cinque giorni – cinque notti, per il quale il compositore avrebbe scritto le musiche. Le riprese si svolsero a Dresda, dove Šostakovič ebbe modo di constatare con i propri occhi le conseguenze del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale. L‘esperienza lo turbò profondamente, e spontaneo fu per lui tentare di esprimere il proprio stato emotivo tramite una composizione musicale. Il Quartetto op. 110 venne scritto in tre giorni durante il suo viaggio di ritorno in treno, suggellato da una significativa dedica: «alle vittime del fascismo e della guerra».

Steve Reich, quando era bambino, e mentre in Europa divampavano guerre e Olocausto, fu sballottato per diverso tempo tra New York e la California a causa del divorzio dei suoi genitori. Molti anni dopo, quando già era acclamato come uno dei padri del minimalismo, gli capitò di riflettere sul fatto che i viaggi in treno coast to coast che gli erano toccati nell’infanzia – per quanto frequenti e faticosi: un vero incubo nella sua memoria – erano nulla al confronto delle tradotte verso i campi di concentramento e sterminio su cui furono stipati tanti bambini come lui, durante la seconda guerra mondiale: Different Trains.

In questo concerto nel quartetto d’archi op. 110 di Šostakovič si apre uno squarcio da cui emerge il quartetto Different Trains di Steve Reich. Il risultato è un’unica opera che attraverso la musica ci fa rivivere la dolorosa e assurda esperienza della guerra e della deportazione.

 

Programma

Dimitrij Šostakovič: Quartetto d’archi No. 8 in do minore Op. 110

1. Largo

2. Allegro molto

Steve Reich: Different Trains per quartetto d’archi e nastro

1. America-Before the War

2. Europe-During the War

3. After the War

Dimitrij Šostakovič: Quartetto d’archi No. 8 in do minore Op. 110

5. Largo

 

Kotkova Ensemble

Hana Kotkova, violino

Alessia Pallaoro, violino

Yoko Miyagawa Paetsch, viola

Barbara Misiewicz, violoncello

Il Kotková Ensemble è nato nel 2012 in occasione di due concerti a Milano e Torino, nell’ambito del Festival MITO, i cui programmi richiedevano piccoli ensemble diversi nell’organico. Da qui l’idea di dare continuità a questo progetto formando di volta in volta piccoli gruppi modulabili secondo necessità – a geometria variabile, come si usa dire – collaborando prioritariamente con musicisti scelti sul luogo dei concerti (recentemente a Praga, Opava e Ostrava) per realizzare programmi inconsueti, con un occhio di riguardo alla musica del XX. e del XXI. secolo.